FERMO - Si è aperta e chiusa in pochi minuti l’udienza del processo per la morte di Chiara Massi, la diciannovenne di Cascinare la cui famiglia da tre anni e mezzo...
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Ieri mattina in tribunale c’era anche il giovane indiano indagato per omicidio colposo perché quel giorno era alla guida dell’auto che travolse la moto su cui si trovava Chiara. E c’erano anche tre suoi connazionali. Ma il giudice non ha sentito nessuno. Se ne riparla tra un anno, arrivederci e grazie. Un rinvio che non ha scandalizzato nessuno degli avvocati presenti, che probabilmente sanno come vanno le cose nelle aule di tribunale e quali sono i tempi della giustizia, ma che ha comprensibilmente lasciato di stucco i genitori di Chiara. «Non volevo crederci - prosegue Monica - a mio marito, inorridita, ho domandato: ma ci saremo tra un anno? Poi ho detto: sì, ci saremo. Lo dobbiamo a Chiara. Se credo ancora nella giustizia? Sì ci credo, debbo farlo. Ma la legge fa schifo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico