Fermo, centro scommesse nel mirino La Cassazione annulla il dissequestro

Una sala scommesse
 FERMO - Il Tribunale di Fermo dovrà rivalutare la posizione del titolare di un centro scommesse del territorio, collegato a un operatore estero non autorizzato, a...

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 FERMO - Il Tribunale di Fermo dovrà rivalutare la posizione del titolare di un centro scommesse del territorio, collegato a un operatore estero non autorizzato, a cui era stato concesso il dissequestro, valutando se effettivamente ci sia «una concreta natura discriminatoria». E’ quanto è stato stabilito da una sentenza della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione, che ha accolto, con rinvio, il ricorso che era stato proposto dalla Procura della Repubblica di Fermo la quale si era opposta alla decisione del Tribunale del Riesame che aveva invece disposto il dissequestro del centro scommesse.

Il sequestro del centro scommesse era avvenuto nel novembre del 2013 e un mese dopo, a seguito di istanza presentata al Tribunale del Riesame, era stato concesso il dissequestro. Una decisione però impugnata dalla procura di Fermo che a sua volta si era opposta alla decisione del Riesame presentando a sua volta ricorso in Cassazione.
L’operatore maltese. Nello specifico, il centro era collegato all’operatore maltese Centurion Bet e aveva chiesto il dissequestro sulla base della presunta discriminazione all’accesso ai bandi di gara per la norma - oggi abrogata - sulla “cessione della rete”, inserita nel bando del governo Monti del 2012 e ritenuta dalla Corte di Giustizia Ue in contrasto con la giurisprudenza dell’Unione viste le possibili discriminazioni a danno delle società intenzionate a partecipare alla gara.
La valutazione, si legge nella sentenza, «Non può che essere affidata al giudice di merito», tenendo conto della decisione della Corte Europea , ma sarà «Inevitabilmente dipendente anche da requisiti di fatto», come ad esempio la valutazione della “Antieconomicità derivante dalla virtuale partecipazione alle gare», dei beni oggetto di cessione e anche «Del profitto comunque ragionevolmente ricavabile dall’attività di raccolta delle scommesse». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico