Casina delle Rose, l'ex hotel all'asta. Ma l'associazione Demos si mette di traverso: «Non va venduto»

Casina delle Rose, l'ex hotel all'asta. Ma l'associazione Demos si mette di traverso: «Non va venduto»
FERMO - «Ribadiamo il nostro no alla vendita della Casina delle Rose»: così l’associazione Demos in merito al bando di gara per la vendita dell’ex...

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FERMO - «Ribadiamo il nostro no alla vendita della Casina delle Rose»: così l’associazione Demos in merito al bando di gara per la vendita dell’ex hotel. Una vendita che scade il prossimo giovedì, la seduta pubblica sarà fatta il giorno dopo. Se l’asta andrà deserta, ci sarà un ulteriore mese di tempo per esperirla, con scadenza il 17 ottobre ed eventuale seduta il 18 ottobre.

 

«Non va tutelato solo l’edificio – commenta il coordinatore di Demos Elvezio Serena – ma anche la storia di Fermo, il suo valore sociale». Dall’associazione ricordano che la Casina da circa settant’anni fa parte del luogo, e sul quale, dopo studi, assemblee e il forum dello scorso luglio, è stata elaborata una progettualità a cura di esperti. «Il documento – ricordano da Demos – è stato inviato all’amministrazione per valutarne il metodo di lavoro, basato su ricerca e approfondimenti, di elementi identitari, e la successiva fase di elaborazione di un metaprogetto. Si tratta di riportare il Girfalco alla città e non la città al Girfalco. Ogni proposta deve restituire al Girfalco gli elementi che gli appartengono con un ruolo urbano e civico».

Il pressing

Una linea attuabile, ricordano i componenti dell’associazione, solo se la Casina delle Rose non viene venduta. Hanno provato anche a chiedere di incontrare l’amministrazione, ma le richieste sono cadute nel vuoto. «Segno che – aggiungono – l’iniziativa è stata vista come un fatto estemporaneo, piuttosto che una volontà di molti cittadini». Durante l’estate Demos ha continuato la sua attività. «Nelle discussioni abbiamo rilevato dei dubbi sulla congruità del prezzo a base di gara ad esempio, secondo noi sottostimato e privo di riscontro rispetto all’analoga vendita poco tempo fa della casa del custode». Ricordano gli esposti presentati alle competenti autorità, e una diffida al Comune a non vendere. Andremo comunque avanti», chiude Demos.

 

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Corriere Adriatico