Casina delle Rose, alt alla vendita. Il fronte del no pronto ad una raccolta di firme e a portare la questione a Bruxelles

L'incontro promosso da Demos sulla Casina delle Rose
FERMO - «Come fare per stoppare la vendita della Casina delle Rose?»: di questo s’è discusso nell’incontro di ieri mattina voluto da Demos al Gran...

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FERMO - «Come fare per stoppare la vendita della Casina delle Rose?»: di questo s’è discusso nell’incontro di ieri mattina voluto da Demos al Gran Caffè Belli, a cui hanno preso parte imprenditori (tra cui anche Mauro Cardinali), forze politiche, e associazioni, contrari alla vendita dell’ex hotel del Girfalco.

 

Un tavolo per ribadire il no alla vendita, e per favorire, secondo quanto dichiarato da Demos alla vigilia dell’incontro, per sviluppare la partecipazione della cittadinanza alla vita democratica della città. «In questo senso – ha commentato il presidente nazionale di Demos, Carlo Di Marco – finora non c’è stata partecipazione dei cittadini. Fin dai mesi scorsi, invece, noi ci siamo mossi, lavorando per favorire la partecipazione popolare. E nei nostri incontri abbiamo messo al centro anche l’importanza del Girfalco, perché è rilevante non solo l’edificio, ma tutto il luogo. E passo dopo passo abbiamo avuto anche l’attenzione delle forze politiche. E poi ci sono stati gli esposti». 

Quanto alle forze politiche, negli ultimi mesi si sono espressi tutti, maggioranza a favore, minoranza contro, e tra i politici seduti al tavolo ieri mattina, c’è stato anche il consigliere regionale del Partito democratico, Fabrizio Cesetti, che ha ribadito il suo pensiero sulla Casina, elemento per lui «identitario della città di Fermo, quindi della città capoluogo, e per questo motivo di tutto il territorio provinciale». Tra le idee che sono emerse per provare a far cambiare idea all’amministrazione comunale, la sua è quella di tornare in consiglio. «Io – ha spiegato – ero contrario anche quando l’ultimo gestore a suo tempo è stato sfrattato». E proprio per il fatto di essere l’elemento identitario del territorio che la Casina delle Rose, per Cesetti, non va venduta. «L’edificio deve tornare – ha puntualizzato il consigliere regionale dem – nel patrimonio indisponibile del Comune. E per essere tolto dal piano delle alienazioni serve tornare in consiglio comunale, per fare una nuova delibera. Sicuramente l’amministrazione non lo farà, ma si può tentare, tornando nella civica assise con una proposta di delibera».

La sua analisi va oltre e se non si dovesse riuscire con il consiglio comunale, bisogna guardare anche al valore. «È legittimo – questo il pensiero di Cesetti – dire “vendiamo la Casina delle Rose”, anche se la scelta è sbagliata. Però se si dovesse vendere almeno non a questo prezzo». Prezzo che, come si ricorderà, è stato fissato a 1.973.000 euro, nel consiglio comunale di fine dicembre 2021. Tra i consiglieri comunali presenti, anche il capogruppo della Lega Lorenzo Giaccobbi. «Sono arrivati tanti fondi – ha detto – possibile che non si è mai pensato di utilizzarne o trovarne per la Casina delle Rose? Ritengo che al di là del linguaggio dei social, tutti dobbiamo fare squadra e organizzare un incontro. Magari andando da piazza del Popolo al Girfalco. La politica non ha senso di esistere se non tra i cittadini». 



Come andrà la procedura di vendita, si saprà non appena l’Agenzia delle entrate si sarà pronunciata sul parere relativo al prezzo di vendita, ma il consigliere del Movimento 5 Stelle, Stefano Fortuna, crede che «sarà difficile portare avanti la vendita con le persone che fanno parte di questo gruppo di lavoro. Proveremo a internazionalizzare l’argomento Casina delle Rose quando a Bruxelles saremo insieme al Movimento per “Fondiamo”». Si tornerà in consiglio, si stopperà la procedura, andrà avanti tutto com’è? Come detto si vedrà, ma il capogruppo di Fermo Capoluogo, Renzo Interlenghi ha commentato: «sì, torneremo in Consiglio, dovremo farlo. Ma sarà opportuno anche organizzare una raccolta di firme per mostrare la contrarietà dei cittadini alla vendita. È vero che la destinazione è alberghiera, ma temo che non rimanga così, potrebbe essere soppiantato dal residenziale».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico