Case di riposo, sale l’allarme: altre restrizioni per le visite. Da giovedì super Green pass ma i divieti d’accesso sono già scattati in alcune strutture

Case di riposo, sale l’allarme: altre restrizioni per le visite. Da giovedì super Green pass ma i divieti d’accesso sono già scattati in alcune strutture
FERMO  - A vedere i parenti dallo schermo del cellulare, gli anziani che vivono nelle case di riposo, ormai sono abituati. Come lo sono a dover rinunciare ad abbracciarli e,...

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FERMO  - A vedere i parenti dallo schermo del cellulare, gli anziani che vivono nelle case di riposo, ormai sono abituati. Come lo sono a dover rinunciare ad abbracciarli e, a fasi alterne, a poterli incontrare. Ma speravano che l’inverno, il secondo dell’era Covid, sarebbe stato un po’ più normale. Invece no. Perché, da giovedì prossimo, scattano le nuove restrizioni per le visite nelle strutture protette.

 


Dove, per entrare, servirà il mega Green pass: quello rilasciato a chi ha fatto la dose “booster” – la terza – di vaccino. Mentre chi ha solo le prime due dosi o è guarito dal Covid dovrà presentarsi anche con un tampone negativo, rapido o molecolare, fatto nelle ultime ventiquattro ore. Le nuove regole resteranno in vigore fino al 31 marzo, termine dello stato d’emergenza. Le strutture s’adeguano. Qualcuna ha giocato d’anticipo, vuoi per precauzione, vuoi perché ha pagato caro l’ingresso del virus all’interno. Come la casa di riposo “San Gaetano” di Porto San Giorgio, dove lo scorso ottobre è scoppiato un focolaio che ha causato la morte di diversi anziani. Da quel momento, «per le visite abbiamo adibito una sala con il plexiglas che divide ospiti e familiari, in modo che non ci siano contatti», spiegano dalla struttura che ospita 32 anziani. Che «capiscono la situazione perché, con il focolaio, hanno vissuto anche l’isolamento». 


«Cerchiamo di recuperare internamente, con l’animazione, per farli stare più sereni. Non è la stessa cosa, ma almeno sono più protetti», dicono dalla casa di riposo. In quella di Francavilla d’Ete le visite sono sospese da lunedì scorso, con il passaggio delle Marche in zona gialla. «Nonostante non siano arrivate direttive dall’Asur, abbiamo preso questa decisione», dice il presidente della Fondazione Opere Pie “G. Didari”, Gianluca Giandomenico. Non solo. Da qualche mese, un’ordinanza del sindaco vieta agli 85 ospiti di lasciare la struttura se non per andare in ospedale. Quando tornano devono stare quattro giorni in isolamento, come i nuovi arrivati. L’unico posto dove ospiti e parenti possono incontrarsi è nella stanza degli abbracci. Una sala, «dove non serve il Green pass perché non c’è contatto fisico», spiega Giandomenico, visto che anziani e familiari sono separati da un telo di plastica usa e getta, con i primi dentro la struttura e i secondi fuori. Con le nuove regole, le visite riprenderanno.


Ma non è ancora chiaro se i parenti non vaccinati potranno continuare a usare la sala degli abbracci. «Presumo di sì, ma chiederemo chiarimenti», fa sapere il presidente della fondazione. Che ha fatto raddoppiare le ore di animazione, «per far sentire meno agli ospiti la mancanza delle famiglie». Un anno fa, il “Sassatelli” era in piena emergenza. Il focolaio scoppiato nella residenza protetta di Fermo aveva causato la morte di diversi anziani e messo ko infermieri e oss, tanto che, a dare una mano, era arrivata la Marina Militare. Ora le cose vanno meglio, ma la guardia resta alta. «Siamo molti rigorosi con gli ingressi. Le visite avvengono solo su appuntamento e senza contatto fisico, anche se è difficile», spiega il presidente Mario Liberati. Da giovedì, i controlli saranno rafforzati, perché «in un ambiente dove ci sono persone fragili, ogni cautela è benvenuta». Gli ospiti sono tutti vaccinati con la terza dose, come gli operatori esterni. Uno, che non s’è voluto vaccinare, è stato sospeso. Le visite continueranno nel vecchio teatrino, con «gli ingressi separati per famigliari e ospiti, per limitare il più possibile il contatto fisico».

 

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Corriere Adriatico