Senza casa 500 famiglie, i Comuni si spopolano: dopo 5 anni dal terribile terremoto più di mille persone attendono ancora un’abitazione sicura

Senza casa 500 famiglie, i Comuni si spopolano: dopo 5 anni dal terribile terremoto più di mille persone attendono ancora un’abitazione sicura
FERMO  - Sono più di cinquecento le famiglie del Fermano ancora fuori casa dopo il terremoto del 2016. Oltre mille persone che, da cinque anni, aspettano di tornare...

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FERMO  - Sono più di cinquecento le famiglie del Fermano ancora fuori casa dopo il terremoto del 2016. Oltre mille persone che, da cinque anni, aspettano di tornare alla vita di prima. Prima della scossa del 24 agosto e di quelle del 26 e del 30 ottobre. Cinque anni che sembrano ieri a chi da quel giorno ha perso tutto. Ma che paiono pure lontanissimi. Perché in mezzo è entrata a gamba tesa la pandemia che, in un baleno, ha sovvertito le priorità.

 

 


Un macigno che s’è abbattuto con ancora più forza su quei territorio già fiaccati dal sisma. Nel Fermano che, nel male, almeno non ha contato i morti del terremoto, in alcuni comuni dell’entroterra il tempo sembra essersi fermato. Pali di legno e impalcature disegnano scenari di desolazione. Col tempo, la gente s’è abituata. Quelli che non sono ancora tornati a casa in qualche modo sono andati avanti. Ma, a fronte di chi non ha voluto abbandonare il posto dove ha passato una vita, tanti se ne sono andati. E, difficilmente, torneranno. Perché, se è vero che nell’ultimo anno la ricostruzione ha visto uno sprint in avanti, è pure vero che, nei quattro precedenti, s’era fatto ben poco. Poche le famiglie, finora, tornate a casa. Tante quelle che aspettano di poterci tornare.


Sono 538, secondo i dati della Regione, quelle che ricevono il Cas, il Contributo di autonoma sistemazione che lo Stato versa per pagare l’affitto, per un totale di 1.035 persone. Ma il dato è sottostimato. Perché si basa sull’ultimo Cas versato. Così, ci sono Comuni quasi in pari, cioè che hanno ricevuto il contributo di settembre, e altri rimasti indietro, fermi a metà anno. Il grosso degli sfollati è concentrato nell’area montana, quella più martoriata dal sisma. 127 le famiglie ancora fuori casa ad Amandola (268 persone), 68 a Montefortino (154 persone), 23 a Santa Vittoria in Matenano (63 persone),18 a Montefalcone Appennino (31 persone), 14 a Smerillo (35 persone). A Fermo le famiglie che ricevono il Cas sono 74, per un totale di 137 persone. Pur non rientrando nel cratere, il capoluogo s’è ritrovato con parecchi edifici danneggiati, soprattutto in centro storico.

Tra i comuni più colpiti ci sono Falerone, dove le famiglie fuori casa sono 49 (110 persone), Montegiorgio con 36 famiglie e 84 persone e Monsampietro Morico con 10 famiglie e 17 persone. Quanto agli altri comuni, a Belmonte Piceno le famiglie fuori casa sono 10 (22 persone), a Francavilla d’Ete 4 (7 persone), a Magliano di Tenna 3 (5 persone), a Massa Fermana 7 (9 persone), a Montappone 12 (24 persone), a Monte Rinaldo una (3 persone). Due le famiglie ancora sfollate a Monte Urano (6 persone), 6 a Monte Vidon Corrado (14 persone), 14 a Montegranaro (39 persone), 10 a Monteleone di Fermo (20 persone), una a Monterubbiano (2 persone), 6 a Montottone (18 persone), 3 a Ortezzano (10 persone), 3 a Petritoli (8 persone), 3 a Porto Sant’Elpidio (12 persone), 6 a Rapagnano (16 persone), 12 a Sant’Elpidio a Mare (22 persone), 16 a Servigliano (36 persone). Centinaia di persone che, da cinque anni, aspettano di tornare alle loro vite.


E decine di comuni che, a ogni giorno che passa, si spopolano sempre più. Nell’ultimo anno, si diceva, la luce in fondo al tunnel sembra un po’ più vicina. Ma la strada è ancora lunga e tortuosa. Così, il prolungamento a tutto il 2022 dello stato d’emergenza non suona di buon auspicio. E i sei miliardi in più che il governo ha messo sulla ricostruzione privata cozzano con gli intoppi e le lungaggini della burocrazia. Se si fa un passo avanti e uno indietro, si resta fermi.

 

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Corriere Adriatico