FERMO - Un incontro importante, emozionante, significativo, due ore per ascoltare storie e per capire il mondo come va. È la seconda occasione che si presenta per gli studenti...
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Quest'anno è toccata alla V B Afm, i ragazzi sono entrati intorno alle 9,30 a dare loro il benvenuto la direttrice del carcere, Eleonora Consoli, il comandante della polizia penitenziaria Nicola Defilippis, il responsabile dell'Area trattamentale Nicola Arbusti.
E poi i detenuti, che si sono raccontati con onestà, a fatica, ripercorrendo le tappe della loro vita e riaprendo antiche ferite. Hanno parlato di droga e delle facili scorciatoie che si prendono quando le strade sembrano tutte chiuse, delle porte del carcere che quando si chiudono pesano una tonnellata sulle spalle, di figli che crescono lontani, di mogli che sopportano e poi qualche volta se ne vanno perché non riescono più a perdonare. Qualcuno si è emozionato, ha guardato agli studenti come fossero i figli, ha raccomandato di non inseguire sogni sbagliati ma di impegnarsi sempre per raggiungere obiettivi più alti.
I ragazzi hanno seguito con gli occhi sbarrati e il cuore aperto, hanno fatto domande e hanno voluto soprattutto sapere dei sentimenti, della sofferenza, del pentimento, se c'è. In mano il nuovo numero della rivista “L'Altra chiave news”, il quinto realizzato finora e completato proprio in questi giorni.
Una gara di solidarietà ha consentito la realizzazione della rivista, impaginata da Sergio Esperide, bravissimo grafico, che non ha voluto nulla in cambio e stampata in edizione speciale dalle Grafiche Fioroni con la consueta maestria, in 500 copie, in modo del tutto gratuito.
“Un grande ringraziamento da parte di tutti noi, ha sottolineato la direttrice Consoli, per il clima di solidarietà che si è acceso attorno a questa nostra esperienza che ci consente di far sentire la nostra voce fuori, i detenuti si raccontano e cercano dentro di loro le ragioni per ripartire e ricostruirsi”.
Il preside Capponi ha parlato con la voce rotta dall'emozione: “E' per noi molto significativo questo progetto che ci consente di arrivare dritti al cuore dei ragazzi, parliamo di legalità con la voce dei protagonisti, con grande emozione e nel corso di incontri che nessuno di noi dimenticherà. Per me è l'ultimo anno, l'anno prossimo andrò in pensione ma sono sicuro che questo progetto andrà avantoi perché è troppo importante”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico