I calzaturieri del Fermano si rilanciano con il Micam: «Ragazzi, nel distretto c'è lavoro: perché non fate gli operai?»

I calzaturieri del Fermano si rilanciano con il Micam: «Ragazzi, nel distretto c'è lavoro: perché non fate gli operai?»
FERMO - Gli imprenditori fermani tornano col sorriso da Micam Milano. Il territorio sta reagendo e sta ottenendo i frutti. La manifestazione fieristica dedicata alle calzature...

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FERMO - Gli imprenditori fermani tornano col sorriso da Micam Milano. Il territorio sta reagendo e sta ottenendo i frutti. La manifestazione fieristica dedicata alle calzature chiuderà i battenti oggi e Confindustria Fermo traccia un primo bilancio all’interno dei padiglioni milanesi. «Le sensazioni raccolte dagli espositori sono positive. Si respira ottimismo. Siamo contenti. Speriamo che quello che abbiamo seminato in questi giorni porti frutti anche per il nostro indotto presente a Lineapelle», esordisce Valentino Fenni, presidente della sezione calzatura di Confindustria Fermo.

Il settore

Lineapelle è il salone dedicato ai fornitori del settore moda che si è aperto ieri sempre a Fieramilano Rho e si chiuderà invece domani. Per Fenni questa edizione di Micam Milano si chiuderà con oltre 30mila visitatori, +15% rispetto all’edizione di febbraio 2022. Presenti buyer russi e ucraini mentre è stata notata la sparuta presenza dei compratori tedeschi e del Nord Europa più in generale. Probabilmente attendono le fiere in programma a breve in Germania.

I Paesi

La sorpresa, seppur relativa, è il Sud Africa. L’imprenditore alla guida di Dada di Grottammare rivendica l’importanza del distretto calzaturiero marchigiano in termini di qualità e quantità. «Di fatto siamo i principali stakeholder di Micam. E questo è significativo del nostro peso all’interno del settore. Dobbiamo essere orgogliosi del nostro distretto calzaturiero, sicuramente un punto di forza del made in Italy. Nel nostro distretto c’è una filiera completa e si trovano tutti i tipi di calzature. Non ci sottovalutiamo. Dobbiamo essere consapevoli della nostra forza», ha terminato Fenni che ha lodato il lavoro del consigliere regionale Andrea Putzu per la campagna di ascolto che sta conducendo in vista della preparazione dei bandi.

Il futuro

«Il sorriso sul volto degli imprenditori è significativo» è invece il commento del presidente di Confindustria Fermo Fabrizio Luciani che ricorda come «c’è ancora tanto lavoro da fare. Dobbiamo renderci appetibili alle nuove generazioni, anche attraverso il bilancio sostenibilità, il welfare, etc». Luciani e Fenni verificheranno con gli associati se la quarta giornata di fiera (le ultime edizioni duravano 3 giorni) sia funzionale o meno. Considerata la presenza dei ragazzi del corso di marketing dell’Its di Porto Sant’Elpidio, il discorso è scivolato sul tema dei giovani e del ricambio generazionale. «Stiamo ragionando su come mettere in piedi tavoli funzionali per colmare questa difficoltà – dichiara ancora Luciani -. Abbiamo svolto degli incontri con agenzie del lavoro, istituzioni, scuole per cercare di far fronte alle difficoltà che si sono acuite con l’arrivo delle griffe».

Il bilancio

«In linea generale preferisco che arrivino qui piuttosto che altrove», precisa lo stesso presidente di Confindustria Fermo che, una volta formato il tavolo, inviterà i marchi a dialogare.

Il lavoro

Lo slogan dello stesso Luciani “meglio un buon operaio che un mediocre professionista” sintetizza l’obiettivo della rivalutazione dei mestieri manuali. Uno slogan destinato alle famiglie, che indirizzano i propri figli a studiare perché li vedono come futuri avvocati, medici, architetti o ingegneri di successo. Un successo che però spesso non si riesce a cogliere.

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Corriere Adriatico