Caldo e afa, primo pienone al mare e si vedono anche i turisti: puntuali quelli umbri

Caldo e afa, primo pienone al mare e si vedono anche i turisti: puntuali quelli umbri
FERMO  - Caldo e afa lanciano il mare di giugno. Spiagge piene per sfuggire alla calura di un’estate esplosa prima del tempo. Colonnina di mercurio che sfiora i 38...

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FERMO  - Caldo e afa lanciano il mare di giugno. Spiagge piene per sfuggire alla calura di un’estate esplosa prima del tempo. Colonnina di mercurio che sfiora i 38 gradi, cielo velato e umidità hanno accompagnato il fine settimana appena trascorso. Due giorni di sold out per la costa fermana. Presa d’assalto dai bagnanti in cerca di refrigerio. Ancora pochi i turisti. Il grosso, per adesso, lo fanno i locali. E gli umbri, che sono ormai una garanzia.

 

C’è aria di festa sulla spiaggia. Di una normalità che, da oggi, è ancora più vicina. Ma che era già nell’aria. Parcheggi quasi introvabili. Borse cariche di giochi e creme solari attaccate agli ombrelloni. Sdraio con sopra asciugami rispolverati dall’anno scorso. Buche, castelli e piste per le macchinine sparse per la spiaggia. C’è voglia di ricominciare, di lasciarsi alle spalle il secondo anno difficile. Susanna Sollini e Luca Paoloni giocano a racchettoni sulla battigia. «È bello vedere tutta questa gente dopo tanto tempo. Anche se non c’è il sole, si sta bene lo stesso», dicono. Sono di Porto San Giorgio e, d’estate, di solito, restano in zona. Quest’anno soprattutto, «per stare più sicuri e dare una mano alle attività di qui».

Il mare è una tavola. L’ideale per i bambini. Che non se lo fanno ripetere due volte e giocano e si schizzano. Tre ragazzi mettono in acqua un sup. Una tavola da surf con pagaia. Uno alla volta, ci salgono sopra. Remano un po’ e si danno il cambio. Qualcuno si lamenta dell’acqua. «A riva, è pieno di moscerini. Stamattina era anche peggio. Come partenza, non è proprio il massimo», dice una ragazza, mentre fa il bagno con alcune amiche. Numerose, in effetti, le segnalazioni su una moria di insetti in tutto il litorale.

«Finalmente un po’ di tranquillità. Si respira aria di normalità. Ce n’era tanto bisogno. Siamo stanchi. Un anno e mezzo di limitazioni ci ha provato molto», spiega Rita Virgili, che è di Fermo ed è in spiaggia con la famiglia. I figli giocano con gli amichetti con palette e secchielli. Lei e il marito ricordano i mesi passati, «difficili, soprattutto per chi ha bambini piccoli».

«Dà gusto parlare di normalità. Anche se l’estate resta un’incognita, speriamo vada sempre meglio», dicono Eva Paoletti e Beatrice Mei. La prima, per le vacanze in Spagna, aspetterà ottobre. La seconda, tra qualche settimana, partirà per la montagna, «ma stando sempre attenta». In spiaggia si brinda. Ci si disseta con bibite e cocktail. Gli chalet lavorano a pieno ritmo, che sembra agosto. Le cucine sfornano piatti fumanti che riempiono l’aria. Quando il caldo diventa troppo e neppure due bracciate in acqua bastano, ci si sposta all’ombra degli stabilimenti. Chi vuole risparmiare ripiega sulle spiagge libere. Che sono una distesa di asciugamani e ombrelloni infilati nella sabbia alla bell’e meglio.

Dalle torrette, i bagnini controllano che tutto fili liscio. Che ai bagnanti non capiti niente e che non si creino calche. Ma quello è più complicato. Infatti, il colpo d’occhio è di quelli a effetto. Col bagnasciuga che è un fiume di gente, che cammina, si ferma a chiacchierare se incontra qualcuno che conosce e riparte. Elsa Radi è di Spoleto. È al mare con i genitori e le sorelle. «Veniamo da un paio d’anni. Di solito, la domenica. Arriviamo di mattina e ripartiamo la sera. Ci troviamo bene. Ci piace il mare e i locali che ci sono qui. Torneremo per tutta l’estate», dice.



Una famigliola di Foligno fa il bagno. I figli piccoli sul materassino. I genitori che non li perdono di vista. Eccoli gli umbri, sempre più presenti nell’estate fermana. I Comuni l’hanno capito e, anche quest’anno, gran parte della promozione turistica s’è concentrata sulla regione senza sbocchi sul mare.

 

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Corriere Adriatico