Le aziende fermane in affanno, caccia ai prestiti: pratiche per oltre 6 milioni di euro

Le aziende fermane in affanno, caccia ai prestiti: pratiche per oltre 6 milioni di euro
FERMO - Sono circa 180 per un valore di 6.300.000 euro le pratiche che, in pochi giorni, sono finora pervenute da Fermo al Confidi. A livello regionale siamo oltre quota mille....

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FERMO - Sono circa 180 per un valore di 6.300.000 euro le pratiche che, in pochi giorni, sono finora pervenute da Fermo al Confidi. A livello regionale siamo oltre quota mille. Sono domande provenienti da tutti i settori dell’industria, commercio, artigianato, agricoltura e servizi professionisti autonomi. Tutte domande di aziende che sperano di poter ricevere una boccata di ossigeno alle proprie casse prima possibile. Mercoledì il governatore Luca Ceriscioli aveva annunciato che erano stati aperti i termini per presentare la domanda ai Confidi in base della legge regionale “Misure urgenti per il sostegno alle attività produttive e ai lavoratori autonomi, a seguito dell’emergenza Covid-19”.


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L’azienda può chiedere un prestito di importo non superiore al maggiore tra il 25% del volume d’affari o il doppio del costo del lavoro del 2019. In sostanza, se nel 2019 le spese per il personale sono state di 50.000 euro, la richiesta può essere al massimo di 100.000 euro. Questo valore va confrontato con il 25% del volume d’affari. Il dato più alto è il tetto massimo richiedibile. Tutte le partite Iva possono fare richiesta. Fino ad un importo di 25.000 euro la garanzia dello Stato è del 100%.

Nelle Marche, grazie all’intervento del Confidi, questa garanzia è estesa fino a 40.000 euro. Confidi, infatti, integra la percentuale mancante da parte dello Stato. «Il Confidi è pronto ad esaminare e deliberare le pratiche fermane la settimana prossima» assicura il consigliere regionale Francesco Giacinti che, insieme all’assessore Fabrizio Cesetti, sta cercando di ampliare le risorse regionali a disposizione. Come? Chiedendo al Governo la possibilità di implementare il fondo a cui hanno contribuito la Camera di Commercio regionale e Confidi con altre risorse.


«Speriamo di poter utilizzare gli avanzi vincolati che ogni Regione ha. In questo modo si potrebbe fare qualcosa di significativo e soprattutto potendo dare risposte in tempi brevi. Se riusciamo ad essere rapidi l’efficacia degli interventi si moltiplica in questo contesto di crisi su crisi - afferma Giacinti -. Occorre attuare una procedura semplificata per poter snellire le pratiche affinché le banche siano in grado di erogare i finanziamenti in tempi brevi al fine di non tradire le finalità e l’intento stesso del Governo e della Regione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico