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FERMO - Dopo i segnali di ripresa dello scorso anno, oggi, fra guerra in Ucraina, rincaro dei prezzi e scia del virus, l’economia torna ad avere il fiato corto. Sul fronte delle imprese i settori più forti della zona provengono da un momento di crescita che adesso è alle prese con una domanda in frenata.
La sintesi
È in sintesi l’analisi congiunturale della commissione regionale di Abi Marche, presieduta da Ermanno Traini, nel corso della sua prima riunione in presenza a Fermo alla Carifermo, dopo gli ultimi due anni di emergenza sanitaria.
Il credito alle famiglie, con oltre 13.3 miliardi, segna un incremento del 2,8%; per le imprese (comprese le famiglie produttrici) un aumento di circa l’1% con circa 17.2 miliardi di cui oltre 8.5 miliardi attraverso le misure agevolate del Fondo di garanzia per le Pmi. Prosegue il miglioramento con un rapporto sofferenze lorde-impieghi sceso al 2,8%. In crescita l’andamento dei depositi, segno di una costante fiducia dei risparmiatori: complessivamente oltre 45.3 miliardi, in aumento del 6,6%. In cantiere, inoltre, a prosecuzione delle iniziative informative ed educative, già avviate nei mesi scorsi, su tematiche d’interesse del settore bancario rivolte agli studenti dell’Università Politecnica.
L’usura
Sotto esame poi, insieme alle Prefetture marchigiane, la declinazione locale del nuovo accordo-quadro antiusura sottoscritto a livello nazionale il 16 novembre 2021.
Corriere Adriatico