FERMO - Il risarcimento ammonta a due milioni e 800 mila euro. Una cifra record. Il tribunale ha condannato l'Asur. Il risarcimento alla moglie e ai figli di B.S, un...
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La vicenda risale al 2008, quando B.S viene ricoverato al pronto soccorso del Murri per un piccolo infarto. Subito viene eseguita una Tac cerebrale che evidenzia una lieve emorragia parietale destra.
I sanitari sottopongono B.S a una terapia farmacologica. Quando viene sospesa, per periti di parte, è già troppo tardi. La terapia trombolitica, seppur indicata, secondo i Ctu è stata mal condotta e ha aggravato l'emorragia cerebrale.
Ai medici viene contestata la negligenza e l'imprudenza per non aver avviato nell'immediato il paziente alla vicina Utic essendo lo stesso, non in pericolo di vita imminente, e trovandosi il reparto al piano superiore del nosocomio. Vengono inoltre accusati di aver posto in atto una terapia senza le indicazioni del cardiologo e di non aver sorvegliato e valutato adeguatamente la sintomatologia del paziente. A causa di questo B.S. dal 2008 al dicembre del 2010, data del decesso, ha riportato una grave patologia che ha accompagnato l'uomo e la sua famiglia in un lungo calvario. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico