Fermo, l'artigiano prova la fuga: arrestato con 1,7 chili di marijuana

Fermo, l'artigiano prova la fuga: arrestato con 1,7 chili di marijuana
FERMO - Ai domiciliari il pusher in fuga, inseguito e arrestato dai carabinieri. L’episodio si è verificato ieri notte e fa seguito alla maxi operazione avvenuta a...

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FERMO - Ai domiciliari il pusher in fuga, inseguito e arrestato dai carabinieri. L’episodio si è verificato ieri notte e fa seguito alla maxi operazione avvenuta a Montegranaro un mese fa, quando è stata smantellata una rete di spaccio di cocaina. Un’operazione che aveva portato i carabinieri ad arrestare all’alba 2 persone, perquisire 14 case e denunciare 16 individui. I carabinieri hanno inseguito e arrestato un artigiano 34enne. Perquisito, è stato trovato con un piccolo quantitativo di fumo addosso. La perquisizione domiciliare che ha fatto seguito ha portato a scoprire altro materiale: in tutto 1,723 chili di marijuana e sono scattate le manette. 

  
Era l’operazione “Giaguaro” l’appellativo dato a un componente della banda operativa tra Montegranaro e Bergamo. L’entroterra Fermano è monitorato dai militari dell’Arma che si sono posti l’obiettivo di debellare il traffico di stupefacenti. Dopo i ripetuti blitz sulla costa nei covi degli spacciatori le operazioni si sono spostate anche sull’entroterra. Anche a Montegranaro circolano fiumi di droga leggera e pesante. Nel corso della notte tra martedì e mercoledì i militari della stazione di Montegranaro hanno arrestato un trentaquattrenne del posto, L. B. le iniziali. Si tratta di un artigiano. I carabinieri avevano notato un’autovettura sospetta. L’avevano inseguita a lampeggianti accesi e l’uomo al volante era stato costretto a fermarsi ma quando i carabinieri gli hanno intimato l’alt e si sono avvicinati a piedi, il trentaquattrenne ha accelerato, dandosi alla fuga. Ne è nato un inseguimento da film finché la pattuglia si è fermata di traverso sulla strada di fronte all’uomo in fuga che è stato bloccato. 


La lotta alla droga è senza frontiere, non intendono lasciare vie di scampo i carabinieri che stanno registrando un successo dietro l’altro. Si ricorderà il maxi sequestro: 220 chili di stupefacenti trovati in un calzaturificio chiuso, dove si muoveva un ventitreenne di Montegranaro, insieme a un gruppo di marocchini residenti a Monte San Giusto. Anche in quel caso, il giovane era stato fermato in auto e trovato con pochi grammi di droga e la successiva perquisizione nel garage dell’azienda di famiglia chiusa da tempo aveva fatto emergere panetti di hascisc accatastati in valigie e pronti per lo smercio. La Compagnia di Fermo coordina le operazioni che si svolgono sul territorio e negli ultimi giorni, oltre agli arresti e a decine di denunce ha srotolato il gomitolo di una matassa che aveva messo radici nel Fermano. Una fitta rete di trafficanti e spacciatori fatta di parentele e connivenze. Sovente sono arrestati parenti, le ultime coppie finite in manette erano formate da madre e figlio e da marito e moglie. Un’attività a tappeto per bloccare il fenomeno dello spaccio che coinvolge sempre più giovani. In diverse indagini hanno svolto un ruolo chiave i militari di Montegranaro del maresciallo Giancarlo Di Risio che si sta dimostrando un abile segugio nel campo degli stupefacenti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico