Sabatini preoccupato per i respingimenti dei compratori al prossimo Micam: «Sputnik, serve l’accordo, non rinunciamo ai russi»

Sabatini preoccupato per i respingimenti dei compratori al prossimo Micam: «Sputnik, serve l’accordo, non rinunciamo ai russi»
FERMO  - «I buyer russi non parteciperanno all’edizione di Pitti Uomo 101 pur avendo completato il ciclo vaccinale, ma con lo Sputnik che non è valido per...

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FERMO  - «I buyer russi non parteciperanno all’edizione di Pitti Uomo 101 pur avendo completato il ciclo vaccinale, ma con lo Sputnik che non è valido per ottenere il green pass in Italia. Non oso pensare quale impatto distruttivo possa avere la conferma di questo divieto per la prossima edizione del Micam». Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche lancia l’allarme, alla vigilia di uno degli eventi storici della moda italiana, in programma a Firenze da martedì prossimo. 

 


«Si tratta di una questione nazionale e non certo solo della nostra regione – spiega -: il settore della moda (divisioni Ateco 13,14 e 15) che nelle Marche vale oltre 5 miliardi in fatturato (dati 2018) pari al 7,2% del totale regionale, e impiega il 7,5% degli addetti d’impresa (37mila su 487mila, al 30 settembre 2021) è stato e continua a essere il più penalizzato dalla crisi pandemica. I ristori non possono bastare: ci vogliono iniziative concrete che sostengano seriamente la vocazione delle imprese del settore ad esportare».

In questa direzione, dunque «il riconoscimento dell’Italia alla doppia dose del vaccino Sputnik, in attesa del riconoscimento dell’Ema, sarebbe in linea con quanto ci dice l’Ue (il portavoce della Commissione Europea Christian Wigand ha ricordato che «di base è una decisione nazionale») e un grande primo passo verso un mercato che per la moda rappresenta uno sbocco storico per le nostre esportazioni». Nel 2019, anno pre-pandemico, la moda italiana valeva complessivamente 1,5 miliardi di euro, con una quota di mercato dell’8,3%. Sabatini parla di «tempesta perfetta» e auspica «l’impiego di tutte le energie per difendere un settore strategico per il Paese». 


«Non discuto sulla necessità di garantire la salute degli italiani – aggiunge -, ma chiedo che ci sia una riflessione che porti a un modello operativo sostenibile per le aziende: se così non fosse, a cosa servirebbe sostenere il sistema fieristico nazionale e i progetti di internazionalizzazione delle nostre imprese?». Per il presidente camerale, “si potrebbe pensare e comunicare per tempo ai buyer russi che, oltre all’obbligo di doppia dose di Sputnik, si debbano obbligatoriamente sottoporre alla somministrazione quotidiana di tamponi rapidi, dal cui esito dipende la possibilità di entrare nelle fiere.

 

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Corriere Adriatico