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FERMO - Subito le centraline per monitorare la qualità dell’aria. A chiederle è Alessandro Del Monte che, a nome della federazione provinciale di Articolo Uno, perora la causa dell’installazione degli apparecchi rilevatori nei punti più a rischio della provincia di Fermo. Che, nelle Marche, è l’unica sprovvista.
La questione si trascina da anni senza soluzione. E torna in auge a ogni rapporto stilato da Legambiente sulla qualità dell’aria nei capoluoghi d’Italia.
Una criticità che, oltre la città capoluogo, investe tutto il territorio della provincia». Diciassette le centraline fisse presenti nelle Marche: otto stanno nell’Anconetano, quattro nell’Ascolano, tre in provincia di Pesaro e Urbino e due nel Maceratese. Nel Fermano, per un po’ ha funzionato la centralina di Campiglione. Un’altra avrebbe dovuto essere installata a Porto Sant’Elpidio, ma non ha mai funzionato o, comunque, non ha mai prodotto dati. Per Del Monte, «è giunto il momento di colmare tale incomprensibile lacuna e di restituire al territorio detti rilevatori e in congruo numero».
Da qui l’appello ad Arpam, Regione, Provincia e Comuni, ma anche alla politica e alle associazioni di rappresentanza, a condividere «una battaglia su un diritto nell’interesse di tutta la comunità provinciale». Perché, «senza la possibilità di alcun monitoraggio continuativo nel tempo, saranno impraticabili i provvedimenti consapevoli circa ogni pianificazione territoriale». La questione riguarda in particolar modo Campiglione che, da qui a qualche anno, vivrà una vera e propria trasformazione e dove, per Articolo Uno, «prima di mettere in campo ogni azione che risulti realmente sostenibile, andrebbe tenuto conto di ogni parametro, compreso lo stato attuale e lo studio prospettico sulla qualità dell’aria».
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Corriere Adriatico