Esami fatti dai tecnici senza i medici blitz dei Nas al reparto di Radiologia

Esami fatti dai tecnici senza i medici blitz dei Nas al reparto di Radiologia
FERMO - Blitz dei Nas all’ospedale di Fermo. I militari del reparto antisofisticazioni dei carabinieri di Ancona, su delega della procura di Fermo, si sono presentati...

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FERMO - Blitz dei Nas all’ospedale di Fermo. I militari del reparto antisofisticazioni dei carabinieri di Ancona, su delega della procura di Fermo, si sono presentati all’ospedale Murri presso il reparto di Radiologia per effettuare una serie di accertamenti circa l’ipotesi secondo la quale alcuni tecnici (il numero non è ancora stato precisato) avrebbero effettuavano visite e prestazioni medico-tecniche senza la presenza dei medici. 


 

In sostanza secondo l’ipotesi investigativa, i tecnici in diverse occasioni e per un lungo periodo di tempo si sarebbero sostituiti ai medici effettuando l’esame radiologico prescritto e, ma questo è ancora un aspetto da verificare, fornivano anche le diagnosi. Il blitz è scattato giovedì scorso quando alcuni agenti del Nas si sono presentati al Murri dirigendosi subito nel reparto di Radiologia. Siamo ancora nel campo delle ipotesi ma l’inchiesta si annuncia corposa e soprattutto rovente. La segnalazione alla procura, da quanto emerge, sarebbe partita dall’Ordine dei medici che, a sua volta, avrebbe raccolto alcune segnalazioni secondo le quali presso il reparto di Radiologia c’era da tempo un andazzo poco professionale. I medici hanno voluto vederci chiaro e quindi si sono rivolti alla magistratura per chiedere una indagine sul caso. Sia chiaro che siamo ancora nel campo delle ipotesi e che le circostanze segnalate e denunciate sono ancora tutte da dimostrare. 

Gli agenti del Nas hanno già acquisito tutta una serie di documenti e sentito alcuni addetti per cercare di fare chiarezza sui vari episodi segnalati. Sull’inchiesta della procura bocche cucite all’ospedale dove tutti si sono trincerati dietro il massimo riserbo. Tuttavia si apprende anche che l’inchiesta punta a verificare pure la posizione di alcuni medici. Le parole d’ordine restano cautela e riserbo per evitare polveroni dannosi alla immagine della sanità fermana, che tra l’altro non gode di ottima salute. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico