Scarseggiano le dosi e le vaccinazioni frenano: all'ospedale si presentano anche i furbetti

Fermo, scarseggiano le dosi e le vaccinazioni frenano: all'ospedale si presentano anche i furbetti
FERMO - Iniziano a scarseggiare i vaccini. Di mattina alla Don Dino Mancini i gruppetti di persone in fila si vedono dalla strada, di pomeriggio le cose cambiano. Il centro...

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FERMO - Iniziano a scarseggiare i vaccini. Di mattina alla Don Dino Mancini i gruppetti di persone in fila si vedono dalla strada, di pomeriggio le cose cambiano. Il centro dovrebbe chiudere alle 20, ma già tre o quattro ore prima è semideserto. Ieri i prenotati erano 705. Oggi sono 750. A regime, di vaccinazioni se ne dovrebbero fare sulle 800 al giorno.

 

Ma le dosi cominciano a non bastare per tutti. Intanto domani e domenica il centro resterà chiuso, in attesa di nuovi rifornimenti. Sono comunque arrivate le prime fiale di Johnson & Johnson. Quattrocento dosi e una sola somministrazione, senza richiamo. Nel centro di viale Trento, a essere vaccinati, adesso sono gli over 70 e i pazienti fragili. Per preservare le scorte, di operatori sanitari se ne vaccinano una decina al giorno, invece dei cinquanta previsti. Dai primi di maggio, partiranno poi le vaccinazioni per i caregiver: famigliari e assistenti di persone fragili. E proseguono le prenotazioni per la fascia 65-69 anni, ma una data certa per l’inizio delle vaccinazioni ancora non c’è. Discorso a parte per gli allergici, che devono essere vaccinati in ambiente protetto. Cioè in ospedale, con la presenza di un anestesista pronto a intervenire in caso di choc anafilattico. Adesso che la Rianimazione del Murri s’è alleggerita (ieri i ricoverati positivi erano 5) le cose vanno un po’ meglio. Ma fino a qualche giorno fa, quando tutte e due le terapie intensive dell’ospedale erano piene, trovare un anestesista libero era quasi impossibile. Ora, il problema è un altro. Che le persone che si presentano al Murri per vaccinarsi sono più di quelle che dovrebbero. In parte c’entrano i medici di base che prescrivono l’ambiente protetto anche a chi non ne avrebbe bisogno, per esempio a chi soffre di qualche intolleranza alimentare. Poi ci sono quelli che vanno nei centri vaccinali e, al momento dell’anamnesi, per un motivo o per un altro, il medico li spedisce in ospedale. Il terzo caso è quello dei furbetti. Quelli che non vogliono fare l’AstraZeneca e ci provano. Si presentano all’ingresso convinti che, ad aspettarli, ci sia un altro vaccino, ma il più delle volte se ne vanno delusi. Sul fronte contagi, nel Fermano, i numeri restano stabili. Ieri, i nuovi casi registrati sono stati 24. 46 i ricoverati positivi al Murri (5 in Terapia intensiva, 4 in Area semintensiva, 35 in Malattie infettive, 2 in pronto soccorso). All’ospedale, è morta una donna di 88 anni di Porto San Giorgio.

 

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Corriere Adriatico