FERMO - Come nel film Footloose. Vietato ballare, e il popolo della notte insorge. Sembra di essere nel piccolo centro rurale del Bomont dove la danza e la musica rock sono...
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Una di queste, una ragazza che abita vicino all’Holiday Family Village a Porto Sant’Elpidio confida «tutte le estati mi mettevo in giardino a godermi la bella musica che proveniva dal villaggio fino a mezzanotte e mezza, l’una di notte, adesso è spettrale, non sento un rumore, siamo tornati al lockdown».
Marco Amadio, referente del sindacato dei locali da ballo, dice «stiamo vedendo il da farsi ma non ci sono i presupposti per muovere una class action, abbiamo fatto il ricorso al Tar contro le chiusure dei locali all’aperto che fanno musica e fanno ballare e quel ricorso purtroppo è stato bocciato. È il caos. La mia rabbia è dovuta in particolare al fatto che hanno fatto chiudere i locali da ballo che hanno licenza e permesso ma si permettono assembramenti nelle strade, in centro, sul lungomare, nei locali che non hanno licenza di pubblico spettacolo, e i bar diventano a tutti gli effetti locali d’intrattenimento, e usano spazi pubblici non loro, suolo pubblico gratuitamente. Quell’assembramento è regolare, quello in discoteca no».
Chissà quanti mila posti di lavoro andranno persi con questa storia. «Dà fastidio anche il silenzio dell’amministrazione – continua Amadio, di Porto Sant’Elpidio – plaudo al sindaco di Civitanova (Fabrizio Ciarapica) che si è espresso pro-locali, ha detto che questa decisione del governo è assurda e dittatoriale. È clamoroso quello che è successo. Dà fastidio che la nostra amministrazione non si faccia sentire verso le attività colpite. Porto Sant’Elpidio ne ha due/tre di attività con licenza per il ballo. Capisco che il sindaco avrà cose più importanti da fare e non mi aspettavo la sua chiamata d’incoraggiamento ma un assessore al turismo e al commercio poteva chiamare almeno per dire “mi dispiace per l’accaduto” e invece niente. Che dobbiamo passare da delinquenti o da portatori del virus no, non ci sto. Sono altri quelli che portano il virus» la chiosa.
Il problema è dannatamente serio. Il governo spegne la musica in piena estate e le disco restano off-limits seppure non risultino contagi registrati nei locali da ballo e i focolai siano esplosi altrove. Tutto ciò mentre la gente si accalca dove può, i giovani nei locali che restano aperti: bar, pizzerie, piadinerie eccetera. I meno giovani si concentrano in pineta, nei circoli dove si gioca a bocce, le donne nei mercatini con i prodotti in vendita a un euro. Insomma, la gente si accalca, e il virus è sotto controllo. «Non si diceva che bisognava convincerci? E come si spiegano le chiusure alla movida quando a prendere un treno, in questi giorni di vacanza,- dicono alcuni operatori - si deve stare distanziati tra in sedile all’altro ma, per chi attraversa l’Italia da nord a sud e viceversa, si trova schiacciato tra la folla dentro la locomotiva .Assurdità con le quali è difficile fare i conti, perché non riportano mai». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico