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MONTE URANO - La calzatura fermana punta al riconoscimento Igp. L’amministrazione monturanese ha risposto alla Commissione Europea che vuole ascoltare le varie opinioni sulla possibilità di creare un marchio Igp (Indicazione geografica protetta) per i settori non alimentari.
’obiettivo è quello di creare un Igp per aiutare i produttori a rimanere competitivi in mercati di nicchia, fornire ai consumatori migliori informazioni sull’autenticità dei prodotti e stimolare le economie regionali. Monte Urano ha risposto in senso affermativo, candidando la calzatura del distretto marchigiano.
Il contributo
«Monte Urano desidera dare il proprio contributo alla creazione di un sistema di protezione unico per i prodotti non agricoli che sarebbe in grado di preservare e promuovere beni manifatturieri locali e tradizionali, come le industrie calzaturiere dei distretti di Fermo e Macerata» si legge nel documento inviato alla Commissione Europea.
L’incontro
Nella conferenza stampa organizzata dal Comune è intervenuto da Bruxelles Federico Lazzari, di Acuitas communications, agenzia che si occupa di relazioni pubbliche e affari istituzionali europei. Lazzari ha spiegato come da una eventuale assegnazione di Igp, il distretto possa ricevere indubbi «benefici commerciali e reputazionali». Ha avvertito che sarà una strada lunga e tortuosa che potrebbe anche non portare al risultato auspicato (la legislazione favorevole in materia) in quanto «ci sono resistenze e dubbi se l’iniziativa possa ledere i principi di concorrenza sleale, equità e giustizia. Inoltre andrebbe a interferire sull’economia di gruppi importanti che non sono favorevoli». Lazzari è fiducioso: «In questo senso il Covid è una opportunità in più. Abbiamo gli argomenti per persuadere la Commissione Europea» ha concluso il portavoce di Acuitas che ha ipotizzato un avvio del cammino della legislazione per maggio-giugno e una decisione definitiva entro l’anno. A dare il suo contributo anche Germano Craia, ex candidato sindaco nella scorsa tornata elettorale con la lista Libertà Monturanese. In collegamento da Parigi, Craia ha affermato con sicurezza che la creazione di un marchio Igp sia: «L’unica via percorribile per invertire il trend negativo del settore calzaturiero. Diventeremmo subito attrattivi per gli investitori internazionali. L’esempio che abbiamo a portata di mano è lo sviluppo del settore vitivinicolo. La calzatura potrebbe ripercorrerne lo stesso cammino».
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Corriere Adriatico