Scrive alla mamma infermiera in terapia intensiva: «Sei un'eroina, non vedo l'ora di riabbracciarti»

Falerone, scrive alla mamma infermiera in terapia intensiva: «Sei un'eroina, non vedo l'ora di riabbracciarti»
FERMO - «Sei sempre stata la nostra eroina di casa, non mi hai mai fatto mancare niente, sei sempre stata presente a ogni mia insicurezza o paura, mi hai fatto sorridere e...

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FERMO - «Sei sempre stata la nostra eroina di casa, non mi hai mai fatto mancare niente, sei sempre stata presente a ogni mia insicurezza o paura, mi hai fatto sorridere e piangere. Hai voluto che mi creassi un carattere forte come il tuo e oggi ti ringrazio di questo». Comincia così la lettera che Carlotta Paolini, giovane di Falerone, ha scritto alla mamma Roberta Ferretti, infermiera in Terapia intensiva all’ospedale Murri di Fermo in questi giorni in prima linea nella lotta contro il virus. Parole di gratitudine, affidate ai social in questi giorni difficili per tutti. Ancor più per gli operatori sanitari, in trincea negli ospedali, lontani dai loro affetti.


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«Nelle ultime due settimane ci vediamo solo per un saluto a distanza – scrive la giovane nella sua lettera –, perché sei chiamata a combattere la guerra contro questo Coronavirus. Io e papà sentiamo la tua mancanza, ogni volta a pranzo o a cena che tu non ci sei è sempre una sofferenza, perché lavorando tutti e tre dalla mattina alla sera l’unico momento per vederci e parlarci era durante i pasti». «Ti ho scritto – prosegue la lettera – perché tramite un messaggio ti ho sentita molto triste, che piangevi perché sei stanca e stressata e hai paura. Ricordati quello che hai insegnato a me, di essere forte e non mollare mai davanti a ogni difficoltà. Pensa a quando potremmo riabbracciarci e tornare a mangiare insieme. Mamma sei forte e riuscirai a concludere questa guerra. Sei l’orgoglio della famiglia, tu come tutti quei medici e infermieri che ci stanno mettendo la faccia per salvare la gente che è stata colpita da questo virus. Siete voi i veri eroi». Un messaggio di amore e di speranza in questi giorni difficili. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico