FERMO - L’ospedale di Fermo non è più Covid free. Ieri, due anziane sono state ricoverate nel reparto di Malattie infettive. Si tratta di una 85enne e di una...
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A venti giorni dalla dimissione dell’ultimo paziente positivo, il Murri torna a fare i conti con il virus. Segno che l’emergenza, seppure molto attenuta, non è finita e che non bisogna assolutamente abbassare la guardia. Dall’inizio della pandemia, nella nostra provincia, sono 477 le persone risultate positive al Covid-19. 2.507, invece, quelle che, nel complesso, sono state messe in quarantena. In isolamento domiciliare vigilato, tra contagiati e contatti, ci sono adesso 61 persone, di cui due operatori sanitari.
Per farsi trovare pronti a un’eventuale seconda ondata, il direttore dell’Area vasta 4, Licio Livini, ha annunciato imminenti lavori per quattordici nuovi posti di Terapia intensiva, così da arrivare a venti, e per dieci di subintensiva. L’emergenza, insomma, resta. Tanto che è risultata positiva anche una turista umbra, di Spoleto, tornata a casa dopo una vacanza nel Fermano, a Porto Sant’Elpidio. Il tampone è stato eseguito dai sanitari del distretto locale e l’Area vasta spoletina ha anche avvisato i vertici sanitari fermani. Ora la turista, che è una giovane mamma, è in isolamento domiciliare. Sono state avviate le procedure di screening ai suoi contatti, con i primi circa 15 tamponi eseguiti a familiari e persone con cui ha avuto strette relazioni.
Il passato
Dal canto suo parla di «mesi devastanti» il primario di Malattie infettive, Giorgio Amadio. «Grazie a tutti gli operatori – spiega – abbiamo retto l’assalto del Covid. Tutti i piccoli ingranaggi dell’ospedale hanno girato. Come nel resto d’Italia, all’inizio, c’è stato qualche problema. Poi, abbiamo cercato di recuperare. Per il futuro, non abbiamo certezze. Quello che possiamo fare è rispettare le norme che ci sono state date». Dopo un periodo senza contagi, che aveva fatto ben sperare, nel Fermano da qualche giorno si sono tornati a registrare casi positivi, tutti asintomatici o con sintomi lievi, che non hanno perciò richiesto il ricovero in ospedale. Fino a ieri, quando l’età avanzata delle due pazienti ha rimesso in moto la macchina del Murri. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico