Fermo, test sierologici Covid per tutti i sacerdoti: paga il vescovo Pennacchio

Fermo, test sierologici Covid per utti i sacerdoti: paga il vescovo Pennacchio
FERMO - Si parla tanto di test sierologici, dell’opportunità di farli o meno, del fatto che, salvo casi eventualmente previsti dalla normativa, vengono eseguiti...

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FERMO - Si parla tanto di test sierologici, dell’opportunità di farli o meno, del fatto che, salvo casi eventualmente previsti dalla normativa, vengono eseguiti su base volontaria. Da circa una settimana anche la diocesi di Fermo ha deciso di promuoverli tra i propri sacerdoti che dovessero decidere di sottoporsi a questo tipo di esame. «Sono iniziati i primi test sierologici da parte della Azzurra Servizi Impresa Sociale, per verificare il contagio da Coronavirus» scrivono dalla diocesi, precisando che sarà proprio l’impresa sangiorgese ad eseguire i test «a costi accessibili».


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Accessibili per l’organizzazione diocesana, perché l’arcivescovo metropolita di Fermo, Rocco Pennacchio, ha deciso di offrire gratuitamente il test ai sacerdoti interessati. Cosa devono fare i preti interessati, è semplice: basta contattare gli uffici di Curia e fissare l’appuntamento per effettuare il prelievo.
 
Come funziona il test, lo spiega Daniele Chiarini dell’Azzurra Servizi. «È il test rapido, quello con il prelievo di alcune gocce di sangue della persona che si sottopone all’esame e poi lo stick restituisce il risultato. Ricordo e ribadisco però che non dice se la persona è positiva o meno, per quello ci vuole il tampone».
I particolari
È infatti un test, come noto, che consente di individuare e rilevare l’eventuale presenza o meno degli anticorpi IgM e IgG per il nuovo Coronavirus nel sangue della persona che si è sottoposta all’esame in questione. L’interesse da parte dei prelati c’è, tant’è che è lo stesso Chiarini che dice che, «sempre su base volontaria, ribadiamolo, sono già arrivati alcuni sacerdoti per sottoporsi all’esame sierologico. Ricevo la chiamata, prendo l’appuntamento e si fa l’esame». Numeri ancora non se ne hanno, ma di certo quelli che già si sono sottoposti all’esame fanno parte dei 300 circa cittadini in totale che si sono rivolti, ad oggi, all’Azzurra Servizi. Utile sicuramente questo test, e ancor più buona è l’iniziativa presa dal vescovo Pennacchio; come è venuta l’idea lo riferisce ancora Chiarini.
L’intesa

«Siamo aperti alla diocesi – chiude – ci siamo seduti a tavolino e ne abbiamo discusso. Ecco come siamo arrivati ad effettuare questi test volontari sui sacerdoti diocesani». Base volontaria che, almeno stando ai dati globali di tutta la popolazione non ha avuto un gran successo su quelli promossi a livello nazionale da Croce Rossa e Governo.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico