Torna la paura Covid all'ospedale Murri: sei i positivi ricoverati. E ci sono anche ragazzi

Fermo, torna la paura Covid all'ospedale Murri: sei i positivi ricoverati. E ci sono anche ragazzi
FERMO - Il Murri torna a fare i conti con il Covid. Sono sei i pazienti positivi ricoverati nel reparto di malattie infettive. Vengono tutti dall’Ascolano. Qualcuno è...

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FERMO - Il Murri torna a fare i conti con il Covid. Sono sei i pazienti positivi ricoverati nel reparto di malattie infettive. Vengono tutti dall’Ascolano. Qualcuno è abbastanza giovane. Come durante l’emergenza, l’ospedale di Fermo è di nuovo centro di riferimento per il sud delle Marche.


L’altro ieri, il virus s’è portato via un’anziana di Roccafluvione, ricoverata pure lei in malattie infettive. Al Murri, l’ultimo decesso per Covid risaliva a due settimane prima, quando un’altra anziana, ospite di una casa di riposo privata di Sant’Elpidio a Mare, non ce l’aveva fatta. Dopo un periodo di relativa calma, il virus torna a uccidere. 
 
I contagi
I contagi, per ora, sono sotto controllo, ma la paura resta. Pochi giorni fa, due persone ricoverate nell’ospedale cittadino sono state portate a Torrette. Le loro condizioni di salute erano peggiorare. Dovevano essere intubate e trasferite in rianimazione, ma quella del Murri, al momento, non è operativa. Funziona solo quella “pulita”, con cinque posti, per i pazienti non positivi. Nell’altra parte sono in corso i lavori per ampliare il reparto. Entro fine anno – fa sapere il direttore dell’Area Vasta 4, Licio Livini – saranno recuperati quattro letti. A regime, i posti per il Covid saranno in tutto venti. La guerra contro il nemico invisibile non è ancora vinta. Lo dimostrano i focolai che esplodono qua e là. Quello nella casa di riposto elpidiense ha spedito i dodici anziani risultati positivi al tampone nella Rsa di Campofilone. Stanno abbastanza bene e, almeno finora, non è stato necessario il ricovero in ospedale. I contagi di ritorno hanno riportato il virus pure nei piccoli centri. Il Covid, adesso, sembra meno contagioso e meno “forte”, ma lo spauracchio della seconda ondata è sempre in agguato. Invita a non abbassare la guardia, Livini.
I ricoverati

L’età di qualche ricoverato (sotto i cinquant’anni) non fa dormire sonni tranquilli. Il virus non manda più in ospedale solo anziani con la salute compromessa. «Rispettiamo le regole e facciamo il vaccino antinfluenzale. Così, in caso di sintomi, sarà più facile capire se è Covid e intervenire», l’appello del direttore dell’AV4. Quarantamila le dosi ordinate dall’Area vasta fermana, il 40 per cento in più rispetto agli altri anni. Saranno pronte per metà ottobre. il vaccino è gratis per i bambini da sei mesi a sei anni e per per gli over sessanta. Operatori sanitari, categorie a rischio e chi lavora negli esercizi pubblici essenziali hanno l’obbligo di vaccinarsi. Un centinaio i tamponi effettuati in media ogni giorno dall’Area Vasta 4. Ma spaventa la brutta stagione. Per la movida, mascherine e distanze sono ormai un ricordo lontano. La voglia di normalità ha avuto la meglio sulla paura. Il ritorno a scuola è la prima grande incognita, da qui a venire. Per migliaia di studenti, l’anno è appeso a un filo sottilissimo, che rischia di spezzarsi da un momento all’altro. Il tempaccio è la seconda. Finora, il caldo ha tenuto all’aperto giovani e meno giovani. Ma che succederà quando si traslocheranno tutti al chiuso? Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico