FERMO - Micam confermato dal 20 al 23 settembre a Fiera Milano Rho. «Sarà un’edizione particolare per tutti ma è irrinunciabile per noi produttori»...
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«Nonostante le incognite e le incertezze, comprese le regole con cui si svolgerà il salone, abbiamo comunque dato una conferma di massima sulla nostra presenza al Micam. Ci aspettiamo però di essere trattati con noi trattiamo i nostri clienti» afferma Fenni.
Micam potrebbe essere l’occasione del rilancio della calzatura italiana. Il suo regolare svolgimento è stato confermato ieri da Assocalzaturifici. «Il salone è fondamentale per sostenere il settore» ha dichiarato il presidente dell’associazione e di Micam, Siro Badon che ha poi proseguito: «Sebbene in questi mesi si siano sviluppate opportunità alternative per le relazioni di business, l’incontro in fiera rimane la più importante opportunità di sviluppo nel mercato. Dobbiamo dare certezze alle nostre imprese. Senza un orizzonte si rischia di imboccare un tunnel senza uscita. La conferma di Micam è la migliore risposta». Il direttore di Assocalzaturifici Tommaso Cancellara ha affermato: «Abbiamo ascoltato le esigenze delle aziende e dei compratori e siamo pronti ad essere al loro fianco per ripartire. La macchina operativa di Micam è già al lavoro e l’edizione di settembre sarà per tutti un appuntamento fondamentale». Cancellara ha anche annunciato la nascita di un nuovo canale digitale che a breve vedrà la luce. L’associazione dei calzaturifici italiani ha divulgato anche i risultati di un sondaggio a cui hanno risposto espositori italiani ed esteri di Micam: tre aziende su quattro sono certe o propense a partecipare all’edizione di settembre.
Il periodo
«È chiaro che se prima della pandemia Covid-19 avevamo la lente di ingrandimento sui costi del bilancio, ora abbiamo il microscopio. L’esigenza di tutti gli espositori, non solo quelli marchigiani, è quella di contenere i costi di partecipazione. Qualcuno potrebbe ridurre le dimensioni del proprio stand e tra le varie soluzioni in corso di valutazione c’è anche quella di stand preallestiti, riuniti in un unico padiglione. Ma da qui a 4 mesi l’umore del mercato potrebbe cambiare, positivamente (speriamo) ma anche negativamente» conclude Fenni.
I numeri
Assocalzaturifici ha condotto un’indagine di mercato nella quale è emerso che oltre l’80% degli intervistati è stato penalizzato in modo diretto dall’emergenza in corso, con una riduzione degli ordini per oltre il 90% dei casi. Di conseguenza, la produzione è stata paralizzata per oltre il 60% delle aziende. La ripresa? Prevista da settembre in poi e comunque entro l’anno. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico