Industriali, road map per la presidenza. Venanzi: «Il Fermano unito è più forte». Si aspetta il ministro Carfagna

L'imprenditore Arturo Venanzi
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MONTEGRANARO - “Imprenditori di tutto il Fermano, uniamoci!”. È lo slogan che sintetizza le affermazioni di Arturo Venanzi, imprenditore calzaturiero di Montegranaro e reggente di Confindustria Fermo che chiama a raccolta i suoi colleghi per dare all’associazione più forza.

 
Il periodo
«Non è più tempo della delega agli altri. È determinante che le imprese tornino a fare squadra. Confindustria Fermo continuerà a rappresentare gli associati, sapendo che ogni conquista favorirà anche chi non è parte dell’aquilotto, almeno fino a quando non tornerà ad associarsi aiutandoci a diventare ancora più forti» afferma Venanzi.

Lo stesso calzaturiere informa che Confindustria Fermo è «pienamente operativa» e si sta riorganizzando sulla base della road map definita da Roma e che porterà all’elezione del nuovo presidente entro luglio. «Nel frattempo, abbiamo definito lo statuto, fondamentale per riprendere la piena attività e stiamo completando il rassetto con l’elezione dei vertici delle varie sezioni» prosegue Venanzi. La bozza del nuovo statuto verrà inviata a Roma per l’approvazione. Il testo definitivo verrà poi approvato dall’assemblea.

L’operatività dell’associazione non è stata bloccata per le procedure interne che hanno l’obiettivo di riorganizzare l’associazione dopo la scissione di Confindustria Centro Adriatico che ha ripristinato l’autonomia di Ascoli e Fermo. «Se si è arrivati a uno stanziamento di 15 milioni da parte della Regione per supportare le aziende colpite più gravemente dal conflitto è per il nostro impegno» rivendica Venanzi, sottolineando il ruolo da protagonista giocato dall’aquilotto fermano nei tavoli che contano. Confindustria Fermo è presente nell’edilizia regionale attraverso il presidente dell’Ance Marche Stefano Violoni; nella calzatura nazionale con Assocalzaturifici.


Le aree


Lo è anche all’interno di Confindustria Marche che ha già avanzato le proposte della cassa integrazione in deroga, il prolungamento delle moratorie, gli investimenti in fiere e digitale, i ristori per tutelare i magazzini e compensare le perdite di fatturato legate ad esempio al conflitto e alle sanzioni decise a livello europeo. E poi c’è la Zes che ha sostituito l’Area di crisi complessa nelle speranze dell’imprenditoria fermana. «Ottenere la Zes porterà a un duplice beneficio: favorire gli investimenti e garantire decontribuzioni importanti. Queste sono battaglie che hanno un fine collettivo» osserva lo stesso Venanzi che anticipa la visita del 5 aprile della ministra Mara Carfagna. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico