Confindustria Centro Adriatico, Santori e Luciani espulsi. Il presidente Mariani: «Amareggiato per l'epilogo»

Da sinistra Fabrizio Luciani e Andrea Santori
FERMO - Una nuova tempesta si abbatte su Confindustria Centro Adriatico. Dopo le dimissioni di Giampietro Melchiorri, allora vice presidente dell’associazione, rassegnate il...

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FERMO - Una nuova tempesta si abbatte su Confindustria Centro Adriatico. Dopo le dimissioni di Giampietro Melchiorri, allora vice presidente dell’associazione, rassegnate il 4 novembre scorso, il consiglio generale di Confindustria Centro Adriatico ha deliberato l’espulsione dall’associazione imprenditoriale delle aziende di appartenenza di Andrea Santori (ex presidente di Confindustria Fermo) e Fabrizio Luciani (ex presidente comitato Piccola Industria della stessa associazione) e la incandidabilità ed ineleggibilità dei due per 24 mesi a qualunque carica confindustriale. 

 
L’email
La notizia è arrivata attraverso una mail anonima, con l’associazione confindustriale che è stata costretta a smentirne la paternità ma non la veridicità. Secondo quanto abbiamo potuto ricostruire alla base di questo provvedimento ci sarebbero sempre le ruggini scaturite dalla conferenza stampa “fermana” e non autorizzata da Ascoli del 10 ottobre 2020 che poi portò alle dimissioni di Melchiorri e dei saggi di parte fermana. Da quel momento gli imprenditori di ex Confindustria Fermo si sono sentiti poco rappresentati e con un potere assai limitato all’interno di Confindustria Centro Adriatico. Così, una parte di loro si sarebbe riunita per nominare un leader che in un certo senso avrebbe preso il posto occupato da Melchiorri. Secondo la parte ascolana di Confindustria Centro Adriatico, e secondo il suo presidente Simone Mariani, ci sarebbe in atto un tentativo di rivolta. O meglio, dietro alle riunioni c’è una malcelata volontà di riavvolgere il nastro e di tornare ad una indipendenza territoriale di Fermo.

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Il rammarico
«Sono rammaricato e amareggiato per questo epilogo. Ho sempre cercato il dialogo» afferma Simone Mariani che sottolinea come nel dicembre 2020 i probiviri nazionali avevano inviato una lettera al consiglio generale di Confindustria Centro Adriatico in cui era contenuta una diffida verso i comportamenti messi in atto da Santori e Luciani. «Un ammonimento che ho ribadito ma, evidentemente, non sono stato ascoltato. Ora, l’auspicio è quello di tornare a parlare delle problematiche vere che affliggono il territorio» conclude Mariani. Il comportamento di Luciani e Santori è stato segnalato ai probiviri dell’associazione che hanno ritenuto e accertato le violazioni dei due imprenditori espulsi. Per il momento Luciani, da noi contattato, si trincera dietro un «No comment» mentre Andrea Santori si è preso 24 ore prima di rispondere. 
Gli istigatori


I due sarebbero stati individuati come gli istigatori della rivolta. Sembra infatti che gli altri imprenditori fermani che avrebbero partecipato alla riunione contestata sarebbero stati solo ammoniti e non espulsi. È evidente che con le dimissioni di Melchiorri e l’espulsione di Santori e Luciani, Fermo sia stata depotenziata. È altrettanto lampante come il matrimonio tra Ascoli e Fermo scricchioli sempre di più, in attesa di una paventata fusione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico