La carica dei sindaci della Valdaso, in 22 vogliono valorizzare Rocca Montevarmine

FERMO - «Valorizzare al massimo Rocca Montevarmine al fine di renderla centro nevralgico per lo sviluppo del territorio». Questo il senso di un manifesto, firmato dal...

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FERMO - «Valorizzare al massimo Rocca Montevarmine al fine di renderla centro nevralgico per lo sviluppo del territorio». Questo il senso di un manifesto, firmato dal sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, il cui Comune è proprietario dell’edificio, dal collega sindaco di Carassai Gianfilippo Michetti, nel cui Comune si trova la Rocca, e di 22 sindaci della Valdaso: inviato al presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, tutti chiedono che il Castello sia inserito nel piano regionale delle opere pubbliche danneggiate dal sisma fuori dal cratere. 

 


L’azione


Un’azione comune e compatta per portare avanti progetti concreti e fattibili, date le peculiarità dell’intera vallata, che si vanta per il paesaggio, l’agricoltura, il turismo e le bellezze storiche e artistiche. Un maggiore risalto alla struttura potrebbe essere il la, finalmente, alle azioni di recupero della rocca, oltre che un’adeguata programmazione organica che valorizzi l’intera area. «Pensiamo – scrivono i sindaci – che Rocca Monte Varmine rappresenti un simbolo del passato e del futuro, un punto di incontro di storia, cultura ed economia». Potrebbe, secondo i primi cittadini, essere il cuore pulsante di un grande progetto che coinvolga tutto il territorio. Ecco dunque il loro impegno per la rinascita di Rocca Montevarmine, profuso anche per indirizzare uno sviluppo integrato dell’intera Valdaso. «Un territorio – puntualizzano i sindaci firmatari – che possiamo definire “Più Marche, da sempre».

E questo è anche il motivo della richiesta avanzata per l’inserimento nel piano delle opere pubbliche per edifici danneggiati dal sisma fuori dal cratere, perché la Rocca, scrivono, si trova «nella centralità, in una logica di strategia turistica e culturale. Vogliamo (e siamo pronti) cooperare perché la Valdaso e i suoi borghi diventino una buona pratica marchigiana e nazionale di sviluppo socio-economico-culturale-ambientale post-sisma».

Metteranno al centro i giovani, per favorire anche un processo di ripopolamento e di neo-popolamento, con nuovi lavori che possano aiutare i luoghi a risollevarsi, restituendo la giusta dignità sociale. Un’iniziativa, questa del manifesto, che rappresenta un’ulteriore passo avanti per le varie iniziative promosse anche dal comitato per la “Rinascita di Rocca Montevarmine”. Alcune settimane fa, il portavoce del comitato, Alessandro Ciaudano, aveva organizzato un convegno a cui avevano partecipato politici, imprenditori, esponenti dell’associazionismo sociale e culturale: tutti si erano detti d’accordo della necessità di promuovere la Valdaso, con al centro lo sviluppo della Rocca Montevarmine, con l’intento di fare della Valdaso un laboratorio nazionale. 


Le adesioni


A firmare il manifesto e farsi portatori della richiesta in Regione sono stati, oltre ai comuni di Fermo e Carassai, anche quelli di Altidona, Campofilone, Comunanza, Force, Lapedona, Montalto Marche, Monterinaldo, Monte Vidon Combatte,  Montedinove, Montefalcone, Montefiore dell’Aso, Montefortino, Montelparo, Montemonaco, Monterubbiano, Moresco, Ortezzano, Pedaso, Petritoli, Rotella, S. Vittoria in Matenano, Smerillo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico