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AMANDOLA - Si consolida come una delle manifestazioni più importanti delle Marche per celebrare il tartufo bianco, quello di Amandola, di particolare pregio qualitativo. Ma Diamanti a Tavola, che torna alla grande dopo la pausa dell’anno scorso per il Covid, è un’occasione per proporre anche tutta la varietà dei prodotti tipici caratteristici del territorio montano, sia enogastronomici che artigianali.
Una manifestazione che ha fatto assurgere Amandola tra le città nazionali del tartufo e la più importante per la città, come specifica il sindaco Adolfo Marinangeli. Il vice sindaco Peppe Pochini sottolinea che il tartufo fa anche da traino per gli altri prodotti tipici del territorio e spinge il turismo. Si snoderà da lunedì e per i successivi due fine settimana con tantissimi eventi, con al centro il prezioso fungo ipogeo, da acquistare nei vari stand gestiti direttamente dai cavatori, quindi a filiera diretta, o essere gustato subito nei vari punti gastronomici, tra cui il palatuber, che vedrà alternarsi alcuni importanti chef tra cui il vice di Bottura.
Quest’ultimo testimonial per due anni del tartufo di Amandola, facendolo conoscere anche all’estero.
Riguardo la quantità “la stagione vede una forte scarsità, caratteristica ovunque a causa della mancanza delle piogge nel periodo estivo – dice il presidente Atam Alberto Mandozzi – ma una buona qualità, con prezzi che proprio per questo saranno alti tra i 2500-3000 euro kg. Tra gli eventi di spicco, specialmente per i cavatori – continua Mandozzi – il convegno che vedrà la partecipazione della segretaria nazionale delle “Città del tartufo”, che illustrerà la richiesta da fare all’Unesco affinché riconosca l’attività di cerca e cavatura del tartufo come bene immateriale dell’umanità”.
Allestita anche la “Casa del tartufo” dove avere tutte le informazioni necessarie. Inoltre lo stesso Mandozzi ha redatto un opuscolo per spiegare nei particolari tutte le varie tipologie di tartufo, una sorta di guida per chi acquista e sarà distribuito gratuitamente. Amandola dunque è ormai la capitale consolidata del tartufo nelle Marche sud e questa manifestazione si aggiunge alle altre due dedicate al nero pregiato e al tartufo estivo o scorzone. Progetti che richiamano turisti e spingono il rilancio dei Sibillini, che ha già visto un boom di visitatori dopo il lock down per il Covid. Alla presentazione anche i rappresentanti della Cna locale e provinciale.
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Corriere Adriatico