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AMANDOLA - Si avvicina a passo svelto la conclusione dei lavori del nuovo ospedale dei Sibillini, in zona Pian di Contro, nell’area periferica di Amandola. La costruzione della struttura, i cui lavori sono in stato molto avanzato e procedono regolarmente, dovrebbe essere terminata per la fine di giugno del prossimo anno. Quindi si sta avviando verso la fase conclusiva. Intanto sono arrivate novità importanti che vanno a rafforzare il futuro nosocomio.
La variante
L’Ufficio speciale per la ricostruzione post terremoto ha approvato la variante suppletiva numero 1, comprensiva anche dell’adeguamento dei prezzi, che aumento e fissa il contributo a 31.460.000 euro. Si tratta di importi che arrivano da un ulteriore cofinanziamento voluto dalla Regione Marche, dal Fondo Speciale Compensazioni, dall’ordinanza commissariale numero 109 e da una donazione privata. Quindi maggiori risorse a disposizione che garantiranno il sostegno economico e adeguamenti che contribuiranno a rendere l’ospedale ancora più moderno ed efficiente.
Il decreto
Infatti nel decreto dell’ufficio speciale per la ricostruzione è stato approvato anche lo stralcio per la realizzazione della palazzina Covid pre-triage per un costo di 1.400.000 euro.
I posti letto
Per il nuovo nosocomio sono stati previsti 73 posti letto ed una serie di servizi fondamentali: dal ricovero continuativo e/o diurno che riguarda medicina, chirurgia a ciclo breve, day surgery e lungodegenza post acuzie, fino a prestazioni in regime ambulatoriale e assistenziale. Saranno in funzione, tra le altre, unità di endoscopia, riabilitazione, diagnostica per immagini, oltre a un centro assistenza limitata di dialisi, un’unità di raccolta sangue ed emocomponenti, un punto prelievi esterno ed un punto di primo intervento. Quindi quella che si delinea sempre più è una struttura moderna e all’avanguardia, di massima efficienza a livello sismico, che darà anche lavoro. Infatti, riguardo quest’ultimo aspetto, la stessa Regione sottolinea che per il funzionamento in primis sarà reinserito il personale che operava prima del sisma del 2016 nel plesso ospedaliero di Amandola. Una struttura dunque molto ampia, sviluppata su circa novemila metri quadrati, pronta a prendere il posto del vecchio nosocomio, pesantemente danneggiato dal sisma, nonché ad aumentare l’offerta per l’utenza. L’ospedale dei Sibillini infatti, come lo era già quello vecchio danneggiato dal terremoto, è stato sempre riferimento sanitario, e in futuro lo sarà ancor di più, per la popolazione montana dei Sibillini e dell’entroterra delle province di Fermo, Ascoli e Macerata.
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Corriere Adriatico