Amandola, i sindaci uniscono le forze per i servizi della Croce Rossa

Un momento dell'incontro tra i sindaci dei Sibillini
AMANDOLA - ​Una richiesta unanime ed a gran voce quella di tutti i sindaci degli undici comuni dell'Unione dei Sibillini nei confronti dell'Asur. ...

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AMANDOLA - ​Una richiesta unanime ed a gran voce quella di tutti i sindaci degli undici comuni dell'Unione dei Sibillini nei confronti dell'Asur.


L'obiettivo finale è che venga mantenuto il servizio di pronto intervento 118 svolto dal Comitato dei Sibillini della Croce Rossa Italiana. L'appello è venuto da un incontro dei primi cittadini tenutosi ieri ad Amandola al quale hanno partecipato anche i vertici della Cri locale ed i rappresentanti del comitato per la difesa dell'ospedale. Il servizio rischia di saltare in quanto dall'inizio dell'anno la Cri non riceve i dovuti finanziamenti dall'Asur, nonostante sia in atto, quindi ancora valida, una convenzione.



Finora si è andati avanti poiché dagli ambienti Asur erano state date assicurazioni sulla liquidazione degli arretrati dovuti, ma ora tutti si aspettano azioni concrete. I sindaci hanno ribadito non solo l'importanza fondamentale di questo servizio di pronto intervento 118 Msb (mezzo soccorso base composto da ambulanza con volontari abilitati) attivo dalle ore 8 alle 20, ma hanno altresì chiesto all'Asur di incrementarlo nella durata per le ventiquattrore.



Quindi è stato dato mandato al presidente dell'Unione Montana dei Sibillini Onorato Corbelli di inoltrare un'istanza ai 2 direttori dell'area vasta 4 Livini e 5 Capocasa nonché al direttore della centrale operativa territoriale 118 Piceno Soccorso Postacchini, affinché venga mantenuto ed incrementato questo servizio e vengano affrontate tutte le problematiche socio-sanitarie dell'area montana delle Province di Ascoli e Fermo.



Ci si augura che decisioni in merito vengano già prese oggi durante l'incontro previsto tra i 3 direttori. Secondo i sindaci è stata deleteria per la sanità dell'area montana la divisione in 2 aree vaste. Da ricordare che la Cri ha sedi a Comunanza ed Amandola. Innanzitutto chiede di sbloccare al più presto i pagamenti dovuti da parte dell'Asur, che ammontano ad una cifra intorno ai 50.000 euro. Inoltre chiede di avere assicurazioni per il futuro, affinché la problematica non si ripeta. Un ritardo così eccessivo, infatti, non può essere ammortizzato dalla Cri Sibillini, che si sta trovando in difficoltà anche per sostenere le spese correnti di operatività come ad esempio i carburanti per le ambulanze.



A dimostrazione dell'utilità del servizio di pronto intervento parlano i dati. Nei 2 anni di vita di queste prestazioni da parte della Cri sono stati effettuati oltre 510 interventi, di cui 99 in codici rossi (più gravi), 250 gialli e 161 verdi, con l'impiego di 2 dipendenti e 40 volontari abilitati al soccorso sanitario ed all'utilizzo del defibrillatore. Attività ancor più intense nei periodi estivi. Da ricordare inoltre, sottolinea la Cri Sibillini, che tale attività sia stata possibile senza costi aggiuntivi per il bilancio Asur, ma solamente attraverso una razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie già impegnate. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico