Amandola, lunghe trasferte al gelo Per i dializzati odissea senza fine

I moduli sanitari a Pian di Contro
AMANDOLA - Il disagio più grave nel dopo terremoto, dal lato sanitario, lo stanno affrontando loro, i dializzati. Si sa che in genere si tratta di una pratica, quella della...

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AMANDOLA - Il disagio più grave nel dopo terremoto, dal lato sanitario, lo stanno affrontando loro, i dializzati. Si sa che in genere si tratta di una pratica, quella della dialisi, già stressante per il malato, la cui salute è sempre fragile. Il servizio era stato interrotto dopo il sisma del 24 agosto poi, appena ripreso, c’è stata la scossa del 30 ottobre ed è stato di nuovo interrotto con la chiusura dell’ospedale. Ancora non è stato riattivato.


Frequenti sono le lamentele dei parenti dei dializzati e degli stessi pazienti del territorio che si servivano delle prestazioni. Per tre volte a settimana sono costretti a recarsi negli ospedali di Fermo o Ascoli, affrontando molti chilometri e in situazioni di grave disagio specialmente durante questo inverno, particolarmente freddo e con le strade continuamente ghiacciate. Spostamenti che inoltre portano via molto tempo sia per il viaggio che per le sedute che sono già lunghe.

Quindi la richiesta unanime è quella di fare presto perché la situazione è diventata insostenibile. Erano una ventina i dializzati del territorio montano e delle medie vallate che usufruivano del servizio dialisi dell’ospedale di Amandola. Il direttore sanitario Tonino D’Angelo assicura che entro un paio di settimane il servizio dovrebbe ripartire nella zona di Pian di Contro, dove sono posizionati anche il punto di primo intervento e la Potes.

Il modulo apposito per la dialisi è arrivato. Devono essere ancora portati i 4 reni artificiali. Stanno arrivando le altre attrezzature annesse. Oggi giunge il gruppo di continuità elettrica che, a differenza del classico generatore, non ha bisogno di tempo minimo prima di attivarsi in caso di improvvisa mancanza di elettricità. Servirà per la dialisi ma anche per il punto di primo intervento che entro venerdì troverà posizione nel nuovo modulo di circa 60 mq, che prevede ambulatorio, sala attesa e bagno.

Entro pochi giorni funzionerà pienamente anche il secondo sito, quello delll'ex scuola elementare. Qui vanno i veterinari, gli amministrativi, i medici di base, il pediatra, la distribuzione presidi e le vaccinazioni. Quest’ultimo servizio considerato pure importante da riavere al più presto visto che attualmente le vaccinazioni per i bambini vengono fatte a Fermo. Quindi i genitori di bambini di 4 mesi di vita debbono affrontare un viaggio di molti chilometri con tutti i disagi annessi specialmente con questo freddo.


Col ghiaccio di questi giorni, ad esempio, da Montefortino a Fermo si rischiano anche 2 ore di viaggio in auto. C’è ancora da aspettare qualche settimana per il terzo sito, quell’ala dell’ospedale, ex distretto sanitario, che è rimasta intatta dopo i terremoti. Qui saranno collocati tutti gli ambulatori specialistici, compreso quello odontoiatrico per il quale lo spostamento è più complesso, il punto prelievi e le casse per i pagamenti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico