AMANDOLA - Il giorno della cresima è uno di quelli che rimangono nella memoria di tutti. Lo saranno ancor più per i 17 quindicenni che ieri l’hanno ricevuta...
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Ciò a causa dell’inagibilità di tutte le chiese amandolesi lesionate dal terremoto. Eleganti, raggianti, un po’ emozionati, tutti lì disposti a semicerchio davanti all’altare. Tra loro anche due fidanzati della provincia di Napoli. Questi ultimi sono stati seguiti, nella preparazione, da Mario Americo e Maria Grazia Strada, mentre tutti gli altri da Ornella Virgili e Roberta Treggiari, oltre che dal parroco.
Il terremoto ha stravolto abitudini e disponibilità di strutture, così diventa “normale” fare il ritiro di 3 pomeriggi per la preparazione alla cresima in un autosalone messo a disposizione da un privato. «Oggi ricevete lo Spirito Santo, Dio come presenza di amore, e solo Lui può aiutarvi a costruire il vostro futuro» dice monsignor Conti ai cresimandi. «Chi sorregge questa terra dei Sibillini, anche in momenti così difficili, è la santità di Dio. Facciamo fatica a riconoscerla in situazioni di sofferenza come quelle di questi giorni ma è dentro di noi, non fuori che la dobbiamo cercare.
«Può accadere che nei nostri giorni non ci sia più tempo d’insegnare a pregare, di coltivare e trasmettere la fede, allora c’è il rischio che non si riesca a trovare Dio ma solo gli inutili idoli. La tv e internet sono entrate nelle case, spesso rapiscono attenzione e tempo, a discapito del silenzio per la riflessione, del dialogo tra genitori e figli e tra sposi. Il terremoto ci può insegnare a capire quanto sia importante l’aiuto reciproco, ci fa vedere che nelle difficoltà vince l’amore, la riconciliazione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico