AMANDOLA - Critiche, proteste, rabbia. Un autentico terremoto sociale ha scosso nelle ultime ore i paesi del cratere sismico del territorio dei Sibillini. Ciò dopo la...
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Una questione che ha portato alla luce le aberrazioni di un provvedimento che, a detta di alcuni tecnici, è molto impreciso e lacunoso, lasciando spazio a interpretazioni anche opposte su chi potesse fare la domanda e quindi spazio anche alle furbizie. Così, vedendo i beneficiari, molti di quelli che sono rimasti fuori e ritenendo di avere le stesse o maggiori condizioni di chi ha usufruito dell’indennizzo, sono sul piede di guerra. Innanzitutto per le tante falle di un provvedimento considerato iniquo e disastroso da tutti.
Poi nel mirino della protesta sono finite associazioni di categoria e consulenti. Qualcuno è stato di manica larga nel consigliare di fare la domanda altri magari l’opposto. O addirittura c’è chi non è stato avvertito dalle stesse associazioni di categoria che esisteva questa opportunità. Ad un imprenditore agricolo di Amandola, che ha veramente sospeso l’attività per diversi giorni, un’associazione di categoria gli ha negato la domanda perché non rientrava nei parametri mentre un’altra gli l’ha fatta redigere ed ora è nell’elenco dei beneficiari.
Un lavoratore autonomo che si occupa di realizzare e curare siti internet per le aziende è stato chiuso per giorni, dopo il terremoto, visto che le imprese clienti non lavoravano. Il proprio commercialista gli ha detto che non poteva fare domanda mentre poi si è visto comparire nell’elenco come beneficiario il commercialista stesso.
Infatti ciò che ha colpito è la gran varietà di categorie beneficiarie e naturalmente i nomi. Ci sono consulenti, avvocati, medici anche di base, ingegneri civili, commercialisti, agenti di commercio e compagnia beneficiando. Maglie larghe dove si potevano inserire quasi tutti i possessori di partita Iva, anche perché i controlli saranno fatti solo sul 5% dei richiedenti, che sono circa 5.000 per tutti i Comuni del cratere per le Marche. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico