Il manuale che tutti sfogliano mentre le zanzare svolazzano

Il manuale che tutti sfogliano mentre le zanzare svolazzano
Un giornale intero in un solo pezzo. Il Corriere Adriatico dei Paradossi. Paradossi appena sfornati, fumanti, croccanti, odorosi (di cimice? vabbè, dai, non...

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Un giornale intero in un solo pezzo. Il Corriere Adriatico dei Paradossi. Paradossi appena sfornati, fumanti, croccanti, odorosi (di cimice? vabbè, dai, non sottilizziamo).1) La maggioranza di centrodestra non è divisa su tutto: solo sui fondamentali, su quella cosuccia chiamata politica estera, per dire. Un governo in crisi ancora prima di nascere non lo si era visto mai. La vita è meravigliosa. Fossi in Meloni, a ‘sto punto tenterei una alleanza con Letta Conte Calenda Renzi. In fondo con lei si sono comportati benissimo, andando divisi al voto. 2) Però ora il Pd ai non-alleati propone un patto per una opposizione unitaria al governo non nato. Ma che torto gli ha fatto Aristotele a quelli del Pd? Perché lo oltraggiano no stop, per esempio rompendo con i Cinquestelle rei d’aver provocato la caduta di Draghi, salvo allearsi con Fratoianni oppositore costante e coerente di Draghi?

E cosa non capiscono nella frase “Ormai è tardi, la frittata è fatta, e d’altro canto se butti le uova per terra non è strano che si rompano”? E da quando in qua i partiti di opposizione devono unirsi per svolgere al meglio il proprio compito? 3) Il centrodestra marchigiano Coeso & Compatto ha impiegato quasi un mese per sostituire gli ex assessori regionali ora onorevoli. O dovrei scrivere appena un mese? Anyway, grazie Cencelli. Il Manuale, tutti ne dicono peste e corna ma sempre a sfogliarlo tornano.

4) Con la guerra e la crisi energetica e le bollette maxi in arrivo e il debito pubblico che da mo’ è “abbastanza grande da badare a se stesso” (eccellente battuta di Reagan) ma i mercati finanziari lo guardano storto, con tutto questo e tutto il resto, un problema molto sentito, forse il più sentito al momento, è l’orario di accensione delle luminarie natalizie (e il dilemma pista di pattinaggio sì, pista di pattinaggio no). In caso di Natale particolarmente sobrio, meglio tenere pronto il piano B: il discorso consolatorio sulla dimensione spirituale del Natale, ritrovata grazie alla crisi. Detto con la stessa luce negli occhi che ha quello mentre racconta: “Pensavo di comprarmi l’ultimo iPhone ma alla fine ho preferito un Motorola MicroTAC”. Cercate su Google, se non sapete cosa sia il MicroTAC.

5) Autunno inoltrato, e le zanzare ancora svolazzano. E si nutrono di me. 6) Il cambiamento climatico sta facendo anche cose buone, bisogna ammetterlo. Immaginate un ottobre rigido serio come 30 anni fa. E noi a casa coi caloriferi spenti. 7) Più il coronavirus è, tutto sommato, sotto controllo - il che non significa non sia più pericoloso, sia chiaro -, più fioccano allarmi su nuove varianti “forse più infettive, forse più immunoevasive, forse capaci di provocare malattia più grave, però ancora è presto per dire alcunché, però io parlo lo stesso”. Non c’è niente da fare: quasi tre anni di pandemia e tanti virologi & affini, in tutto il mondo, si confermano comunicatori disastrosi. So’ de coccio. Uno scienziato i propri timori e tremori deve tenerseli per sé. Uno scienziato che parla senza dati e lancia allarmi che si rivelano infondati danneggia la credibilità della scienza. Non è tanto diverso da un Red Ronnie: che almeno fa ridere.

8) Pagina Sport & Televisione. C’è qualcosa di più simile a una coltellata dello spot in cui la Rai annuncia trionfante che trasmetterà tutte le partite dei Mondiali? A viale Mazzini qualcuno ha interessi occulti nella farmaceutica? Ogni volta che passa lo spot, altro che eccitazione per le vibranti sfide imminenti: ti piglia una tristezza, ti viene da chiamare il medico ché ti prescriva la pillola che risolleva l’umore. E il pensiero corre a Jorginho rigorista. E a li mortacci sua. E ti serve pure un calmante 9) Chiudiamo col cinema. Siccome il pubblico italiano rifiuta quasi tutti i film italiani, in Italia si producono film a getto continuo. Un centinaio l’anno. Parecchi rientrano nella categoria “Girato alla come viene viene”.

Altri sono ascrivibili al genere “Film di autoproclamato Autore” (rigorosamente con la maiuscola, rigorosamente senza alcuna capacità autocritica). Speriamo di rifilare certi capolavori rovesciati, che so, ai danesi, ai qatarioti? Continuiamo a sprecare così i quattrini pubblici, a farci del male per citare Moretti?

 

* Opinionista e critico cinematografico

 

 

 

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Corriere Adriatico