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Dal prossimo anno accademico sarà avviata nell’Università Politecnica delle Marche una nuova laurea magistrale in ingegneria delle infrastrutture energetiche e della logistica in ambito portuale. La laurea si aggiunge ad altri percorsi formativi che riguardano diversi ambiti delle attività portuali e delle produzioni navali: un corso di perfezionamento in interior design, un curriculum specifico all’interno della laurea a ciclo unico in edile-architettura, un curriculum in elettronica per le applicazioni nautiche. una laurea triennale in impiantistica industriale.
L’offerta formativa in questi ambiti risponde alla crescente domanda di figure professionali qualificate da parte delle istituzioni e delle imprese che operano nei diversi settori che caratterizzano le attività portuali; particolarmente rilevanti nella nostra regione tenuto conto della presenza di 180 km di costa e di numerosi porti, a partire da quello di Ancona, sede dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Centrale. I grandi e piccoli porti delle Marche sono sede di attività tipicamente legate all’economia del mare, come la pesca e la navigazione da diporto.
Gli occupati nel settore si concentrano nelle province di Ancona e Pesaro, ma si tratta di produzioni che hanno una forte capacità di induzione di domanda in altri settori. Lo yacht è un prodotto complesso nel quale sono riversate tecnologie e soluzioni di avanguardia in tutti i suoi elementi: dal design all’arredo interno, dai sistemi di comunicazione e di entertainment ai sistemi di propulsione, ecc. Le imprese finali svolgono al loro interno meno del 20% delle lavorazioni e si affidano per il resto alle competenze di fornitori specializzati, la gran parte dei quali localizzati in Italia e nelle Marche. Per questo gli occupati nel settore, oltre tremila dall’ultimo censimento Istat, andrebbero moltiplicati almeno per quattro quando si considera la capacità di attivazione lungo la filiera. È proprio la complessità della filiera e la qualità dei fornitori a costituire uno dei principali vantaggi competitivi delle imprese italiane. La domanda di yacht è cresciuta in modo consistente negli ultimi anni ed è prevista in ulteriore crescita nei prossimi anni.
È importante che le imprese regionali siano in grado di sfruttare la crescita della domanda e consolidare le posizioni acquisite. Si tratta di posizioni tutt’altro che marginali se si considera che l’Italia è la prima nazione europea per occupati nella cantieristica navale e leader mondiale nella produzione di yacht. La formazione del capitale umano giocherà un ruolo fondamentale poiché la capacità competitiva delle imprese è basata sulla qualità dell’offerta e sulla capacità innovativa.
Anche in questo settore il principale driver dell’innovazione sarà quello della sostenibilità ambientale, che riguarda diversi ambiti: dai processi produttivi, ai materiali, ai sistemi di propulsione. Le imprese marchigiane del settore hanno costituito un’associazione, Marche Yachting & Cruising, cui aderiscono sia le imprese finali sia le imprese della filiera. Lo scopo è quello di favorire la collaborazione fra le imprese e il dialogo fra imprese e istituzioni; ad esempio, nella progettazione di percorsi formativi o nella definizione di politiche di sostegno all’innovazione.
È, infatti, sempre più evidente che la capacità competitiva sarà funzione non solo degli investimenti delle singole imprese ma anche della quantità e qualità delle interazioni che si sviluppano nel contesto locale, fra le stesse imprese e fra imprese e istituzioni. Nei distretti industriali queste interazioni erano in gran parte spontanee. Negli attuali sistemi dell’innovazione vanno organizzate e gestite, superando il tradizionale individualismo che caratterizza i nostri imprenditori. La costituzione del cluster Marche Yacthing & Cruising è un significativo esempio in questa direzione.
* Docente di Economia all’Università Politecnica delle Marche e coordinatore della Fondazione Merloni
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Corriere Adriatico