Manovra, abolizione della Tasi per gli inquilini: ma non per tutti

Manovra, abolizione della Tasi per gli inquilini: ma non per tutti
ROMA - Una delle ultime bozze della Legge di Stabilità prevede l'abolizione della Tasi per gli inquilini ma non per tutti, solo per chi ha scelto come 'prima casa'...

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ROMA - Una delle ultime bozze della Legge di Stabilità prevede l'abolizione della Tasi per gli inquilini ma non per tutti, solo per chi ha scelto come 'prima casa' l'immobile in cui vive in affitto.




La Tasi rimane a carico «sia del possessore che dell'utilizzatore, escluse le unità immobiliari destinate ad abitazione principale dal possessore nonché dall'utilizzatore e dal suo nucleo familiare».



In sostanza, chi vive in affitto ma ha la sua prima casa altrove, ad esempio uno studente 'fuorisede' che ancora è nel nucleo familiare di origine e che non ha spostato la sua residenza, o chi si sposta per lavoro lasciando la residenza nella casa di provenienza (dove magari ha acceso un mutuo con le agevolazioni prima casa) continuerà a pagare la quota Tasi a carico degli inquilini. In ogni caso il minor gettito degli inquilini non ricadrà sui proprietari, perché la norma prevede che i proprietari (dalla seconda casa in poi) continuino a pagare la loro quota Tasi ma così come stabilita dai Comuni (la quota a carico degli inquilini oscillava infatti tra il 10 e il 30%). Per i Comuni dove non ci sia stata delibera sulla quota inquilini, dai proprietari continuerà a essere dovuto «il 90%» dell'imposta.



La 'copertura' per i Comuni del taglio di Tasi e Imu agricola è di 3,76 miliardi che saranno dati sotto forma di aumento della dotazione del fondo di solidarietà comunale. Quanto alla cosiddetta 'superTasi', cioè la possibilità di aumentare l'aliquota base di Tasi o Imu+Tasi (per le seconde case) dello 0,8% ma a fronte di detrazioni, Confedilizia ricorda che la misura valeva per il 2014 e il 2015. Se non ci saranno quindi proroghe (e al momento la norma in bozza non ne prevede) dall'anno prossimo non sarà più possibile portare l'aliquota per le seconde case fino all'11,4%. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico