Tariffe, il Governo: «Bollette con scadenza unica mensile». Ecco cosa può cambiare

Tariffe, interviene il Governo: "Bollette con scadenza unica mensile". Ecco cosa può cambiare
Il Governo prende posizione sulla questione tariffe e la battaglia in corso tra aziende, consumatori e Authority. Il ministero dello Sviluppo economico sta, infatti,...

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Il Governo prende posizione sulla questione tariffe e la battaglia in corso tra aziende, consumatori e Authority. Il ministero dello Sviluppo economico sta, infatti, valutando un «intervento normativo» per fare ordine, visto che gli operatori di telefonia e di pay-tv «hanno progressivamente modificato la cadenza delle proprie fatturazioni, portandola a una volta ogni 28 giorni», spiega la responsabile per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro.


Il risultato è «un aggravio dei costi per i consumatori» (come noto il rincaro stimato si aggira introno all'8,6%). Rialzo che deriva da un comportamento considerato «scorretto» dall'esecutivo, chiarisce la ministra rispondendo al question time alla Camera, in sostituzione di Carlo Calenda. Si fa così strada la previsione di un termine unico, valido per tutti, magari su base mensile, in modo da agevolare i consumatori e mettere fine al caos. Infatti, stando alla delibera di marzo dell'Agcom, l'Autorità per le comunicazioni, solo i contratti di telefonia mobile potevano ricorrere alla scadenza a quattro settimane, per la linea fissa invece il tempo minimo di fatturazione coincideva con il mese.

Agli operatori del settore però la nuova regola non è piaciuta ed è quindi scattato il ricorso al Tar. Tribunale che a giugno ha accolto le richieste di sospensiva, fissando al prossimo 7 febbraio la data per il giudizio. Intanto sempre quest'estate l'Unione nazionale consumatori ha presentato un esposto, proprio all'Agcom, contro la decisione «di Sky di fare - spiega l'associazione - come le compagnie telefoniche, ossia di fatturare, a partire dal primo ottobre, ogni 28 giorni invece che una volta al mese». Ma ai consumatori non basta solo una calendarizzazione mensile, chiedono anche di «cambiare gli importi delle multe, eliminando i tetti attuali».


Una vicenda complessa quindi, che non fa che scaldarsi. Il Codacons rilancia: «serve una maxi-sanzione pecuniaria nei confronti dei gestori telefonici e delle pay-tv» che «ignorano» le regole. Addirittura l'organizzazione si dice pronta a «una denuncia penale». Davanti al Parlamento il Governo fa sapere di avere apprezzato la linea dell'Agcom perché volta ad «aumentare il livello di trasparenza» a tutela dei consumatori. «Al contempo» si pensa, dice sempre Finocchiaro, che «l'omogeneità delle condizioni contrattuali», anche per quanto riguarda la base temporale per il calcolo dei costi da fatturare, «debba essere un obiettivo da perseguire concretamente utilizzando tutti gli strumenti di regolazione a disposizione». In attesa che si dipani qualche nodo, tra contenziosi e istruttorie su eventuali pratiche commerciali sleali, il ministero dello Sviluppo «sta valutando segnalazioni specifiche all'Antitrust e un apposito intervento normativo» con l'obiettivo di proteggere i consumatori e garantire la trasparenza del mercato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico