Statali, 85mila esuberi in tre anni Pensioni, donne al lavoro un anno in più

Statali, 85mila esuberi in tre anni Pensioni, donne al lavoro un anno in più
ROMA - La cura che il commissario per i tagli alla spesa Carlo Cottarelli ha preparato per Matteo Renzi, e che il premier ha intenzione di utilizzare per finanziare la riduzione...

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ROMA - La cura che il commissario per i tagli alla spesa Carlo Cottarelli ha preparato per Matteo Renzi, e che il premier ha intenzione di utilizzare per finanziare la riduzione delle tasse, sarà lacrime e sangue. Soprattutto per i dipendenti pubblici. La macchina statale dovrà dimagrire e questo comporterà un consistente numero di esuberi nel pubblico impiego. Di quante persone si tratta Cottarelli lo indica alla sessantaquattresima delle settantadue slides che compongono il suo piano. Cottarelli spiega che «gli esuberi dipendono da piani specifici di riforma» ma il commissario non nasconde che una «stima preliminare» è di «almeno 85 mila unità al 2016» per un costo complessivo di tre miliardi di euro. Il tema è delicato. Tanto che nel documento la questione viene indicata tra le «criticità» del piano di spending review. L’ex direttore del Fondo Monetario non nasconde nemmeno che il «problema è da studiare ulteriormente», ma mette comunque sul tappeto alcune proposte per affrontarlo. A partire dai «prepensionamenti» con l’eliminazione delle posizioni. Il problema è che i risparmi con questo meccanismo sarebbero limitati. Altra soluzione potrebbe essere rispolverare gli «esoneri dal servizio», un istituto indtrodotto nel 2008 ma eliminato nel 2011 e che in pratica prevedeva di lasciare a casa i lavoratori con metà stipendio ma garantendogli una contribuzione piena ai fini pensionistici. Terza soluzione proposta da Cottarelli è quella del «collocamento in disponibilità» del personale in esubero con un taglio della retribuzione. Infine ci sono altre due strade indicate dal commissario: gli incentivi all’uscita dal settore pubblico con finanziamenti una tantum e il rafforzamento della mobilità obbligatoria.
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Corriere Adriatico