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Ristori, arrivano altri 40 miliardi per sostenere le imprese messe in crisi dalla pandemia. Il ministro dell'Economia Daniele Franco ha proposto oggi in Consiglio dei ministri un nuovo scostamento di bilancio da 40 miliardi. La discussione tra i ministri sarebbe ora in corso, sia sulla cifra complessiva, che potrebbe dunque variare, sia sulla sua ripartizione in vista delle nuove misure di sostegno.
Stanziati altri 40 miliardi di aiuti alle imprese: dall'Imu alle bollette
Aiuti a fondo perduto. «Siamo intorno ai 40 miliardi di scostamento, ancora un buon scostamento. Sicuramente ci sarà una parte dedicata agli indennizzi e una parte che va indirizzata alla sospensione o all'annullamento di alcune tasse. Si sta lavorando sulla Tari, sull'Imu, sulla Tosap ma oggi in Consiglio va solo lo scostamento, il decreto andrà per fine aprile una volta che lo scostamento è approvato. Ci stiamo lavorando», ha sottolineato il sottosegretario all'Economia, Claudio Durigon, a Radio anch'io, su Rai Radio 1. Il sottosegretario non è entrato nel merito delle risorse specifiche per ogni capitolo ma ha assicurato che per quanto riguarda gli aiuti alle attività produttive «una parte sarà indennizzo a fondo perduto come il precedente, una parte sarà legata ai costi aziendali, ci sarà una doppia visione di come dovranno essere ristorati i commercianti e le varie partite Iva».
I costi fissi. Altri 40 miliardi da immettere nell'economia a stretto giro, per dare ossigeno alle imprese e preparare la ripartenza dunque.
Ristori Lazio, Zingaretti: «Arrivano altri 34 milioni». Ecco a chi sono destinati
Nuova decontribuzione per i contratti a tempo. Si ragiona su una nuova forma di decontribuzione quale stimolo alle assunzioni. L’incentivo però questa volta dovrebbe coinvolgere i contratti a termine di durata pari a 1-2 anni, visti come possibile sbocco per coloro che negli ultimi mesi sono stati travolti dal crollo dell’occupazione.
Liquidità. L’obiettivo è evitare che le aziende si trovino in difficoltà nella delicata fase in cui inizia a ridursi l’impatto del sostegno dello Stato. Dunque da una parte verranno confermate lemoratorie su mutui e altri finanziamenti, dall’altra dovranno essere rifinanziati il fondo di garanzia e gli altri strumenti già messi a punto. Si tratta quindi di allungare la durata dei prestiti, anche riducendo eventualmente l’importo della garanzia dello Stato: al momento per i prestiti fino a 30 mila euro, quelli riservati ai piccoli, la garanzia dello Stato è pari al 100 per cento, mentre non è totale nel caso dei soggetti più grandi.
Superbonus, possibile proroga al 2023. La proroga del superbonus al 2023 è una delle ipotesi. A proporla con vari emendamenti al decreto Sostegni all'esame del Senato sono sia il M5s che la Lega. Anche Confindustria chiede la proroga. E' «efficace e di immediato impatto» al fine di sostenere gli investimento «il super bonus 110% per la quale è essenziale la proroga a tutto il 2023 e la semplificazione della procedura applicativa», affermano gli industriali. Anche i Caf chiedono di semplificare le procedure.
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Corriere Adriatico