E' online sul sito dell'Inps la procedura per richiedere il Reddito di emergenza, «un aiuto concreto per 2 milioni di cittadini messi ancor più in...
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Intanto i sindacati del commercio di Cgil, Cisl e Uil e Federcolf chiedono al Governo di estendere gli ammortizzatori sociali previsti nel dl Rilancio per il lavoro domestico anche ai lavoratori conviventi e a quelli che hanno rapporti di lavoro inferiori alle 10 ore settimanali. Lo si legge in una nota delle quattro organizzazioni nelle quali si esprime apprezzamento per l'intervento di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari. Il Governo finalmente - si legge - «si accorge del lavoro domestico e della grave piaga del lavoro irregolare che lo affligge con solo il 42% di lavoratori italiani e stranieri regolarmente assunti.» Rispetto alla tutela del reddito i sindacati stigmatizzano l'esclusione della platea dei lavoratori domestici dagli ammortizzatori sociali in deroga per causale Covid-19, in sostituzione dei quali è stato riconosciuto un bonus, sotto forma di indennità, pari a 500 euro mensili a copertura dei mesi di aprile e maggio, destinata solo a chi è titolare di uno o più rapporti di lavoro, aventi una durata complessiva superiore alle 10 ore settimanali. Questo provvedimento - dicono i sindacati - «esclude di fatto i rapporti di lavoro pari o inferiori alle 10 ore settimanali e tutte le lavoratrici conviventi per la maggior parte badanti» che, da sole, rappresentano più del 50% dell'intera platea di lavoratori regolarizzati stimati dall'Inps in 860.000 addetti«.
I sindacati auspicano che, in sede di conversione in Legge del Decreto Rilancio, »venga riconosciuta la tutela del reddito a tutti i lavoratori domestici che sono stati sospesi dal lavoro per effetto della emergenza Covid-19« e rilanciano infine »sul valore della contrattazione nazionale di settore, unico vero strumento in grado di dare dignità e riconoscimento al lavoro prestato tra le mura domestiche«. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico