Si fa di nuovo incerto il futuro della Pernigotti. A tre giorni dalla scadenza prevista per la firma dei contratti che avrebbero dovuto rilanciare la produzione dello stabilimento...
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Scricchiolano dunque i due pilastri su cui si basava il piano di salvataggio della fabbrica, annunciato a inizio agosto dall'allora ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. «Avevamo capito, pur non ricevendo nessuna informazione ufficiale, che l'accordo tra Emendatori e Pernigotti fosse gravemente compromesso - afferma il presidente di Spes, Antonio Di Donna - ma speravamo che si trovasse una soluzione e che comunque l'accordo tra Pernigotti e Spes, non avendo evidenziato criticità, si potesse chiudere nel rispetto degli impegni sottoscritti».
Veberdì sera, invece, dopo che per settimane gli advisor e i legali di entrambe le società hanno lavorato per arrivare alla stesura definitiva del contratto, è arrivata la comunicazione del recesso, che rimette in forse il futuro dello stabilimento di Novi Ligure e dei suoi lavoratori, circa 150. «Sono profondamente deluso e dispiaciuto, il progetto di Spes avrebbe potuto rilanciare il sito produttivo - afferma ancora Di Donna -.
Corriere Adriatico