OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Per i giovani che iniziano a lavorare ora la pensione potrebbe essere praticamente un miraggio con l'assegno che potrebbe arrivare dopo i 70 anni: secondo il simulatore dell'Inps «Pensami», appena aggiornato, un 25enne che ha iniziato a lavorare da un anno potrebbe andare in pensione anticipata a 70 anni con almeno 46 anni e 4 mesi di contributi oppure in pensione di vecchiaia a 70 anni e sei mesi sempre che abbia almeno 20 anni di contributi e un assegno di almeno 1,5 volte il minimo.
Pensioni, i calcoli dell'Inps
Potrà andare in pensione anticipata a 67 anni e 4 mesi avendo maturato un assegno pari ad almeno 2,8 volte il minimo (ora 1.409 euro ma l'importo sarà da aggiornare) dato che il suo calcolo è totalmente contributivo. Il simulatore Pensami, che consente ai cittadini di calcolare le proprie prospettive pensionistiche senza registrarsi, può essere utilizzato inserendo pochi dati anagrafici e relativi alla contribuzione fornendo informazioni riguardanti le pensioni cui è possibile accedere sia nelle singole gestioni previdenziali, sia cumulando tutta la contribuzione, ma non gli importi delle prestazioni. Lo strumento indica le date nelle quali si potrà accedere alla pensione inserendo i vari periodi contributivi accumulati.
LE SIMULAZIONI
Facendo una simulazione sulla base delle regole attuali risulta che un lavoratore nato nel 1990 andrà in pensione a 70 anni se avrà almeno 20 anni di contributi, a 74 e tre mesi se ne avrà meno di 20 e con 45 anni di contributi a prescindere dall'età se vuole andare in pensione anticipata.
PENSIONE ANTICIPATA
Per l'anticipata ci vorrebbero 45 anni e 7 mesi di versamenti ma arriverebbe nel 2055 comunque a 73 anni e 9 mesi. Per una donna che ha ora poco più di 50 anni (nata a ottobre del 1972) che ha cominciato a lavorare a 25 anni la pensione anticipata se si ha un assegno di 2,8 volte il minimo ed è totalmente nel sistema contributivo (nessun contributo versato prima del 1996) arriverà a 65 anni e 4 mesi (sempre che si abbiano 20 anni di contributi). Se l'assegno è più basso (ma comunque superiore a 1,5 volte il minimo) dovrà aspettare la vecchiaia a 68 anni e 8 mesi nel 2041. Sempre nel 2041 si matura la pensione anticipata (43 anni e sei mesi di contributi) mentre per la pensione di vecchiaia se non si hanno almeno 20 anni di contributi si dovranno attendere i 73 anni.
I CASI
Per una donna nata a ottobre 1962, quindi con 60 anni appena compiuti che abbia cominciato a lavorare nel 1987 a 25 anni la pensione anticipata e di vecchiaia, se la contribuzione sarà continua, coincideranno e arriveranno il primo aprile del 2030 a 67 anni e 5 mesi o con 42 anni e tre mesi di contributi. Non è prevista una pensione anticipata con l'assegno pari a 2,8 volte il minimo dato che la lavoratrice avrà almeno una parte di pensione calcolata con il metodo retributivo. Il simulatore lavora sulle regole attuali e chiaramente non può tenere conto di eventuali sbalzi sull'aspettativa di vita come è accaduto nel periodo della pandemia né di cambiamenti delle regole ancora non entrati in vigore. Deve essere aggiornato anche sulla base della legge di Bilancio 2023.
Leggi l'articolo completo suCorriere Adriatico