Turismo, sussidio di disoccupazione dimezzato ai lavoratori stagionali

Turismo, sussidio di disoccupazione dimezzato ai lavoratori stagionali
ANCONA - Ammortizzatori sociali dimezzati per i lavoratori stagionali del turismo. La denuncia viene da un lettore, Massimo...

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ANCONA - Ammortizzatori sociali dimezzati per i lavoratori stagionali del turismo.




La denuncia viene da un lettore, Massimo Toninelli, il quale segnala che è stata avviata una raccolta di firme per una petizione all'Inps con lo scopo di ottenere un'interpretazione della norma più favorevole ai lavoratori. Sull'argomento è nato anche un gruppo Facebook denominato "lavoratori stagionali".



"Con la nuova Naspi - afferma Toninelli - si dimezza il sussidio a tutti i lavoratori stagionali del turismo fruitori in passato di disoccupazione ordinaria prima e Aspi poi. L'articolo 5 - spiega - dice infatti che per il calcolo dell'indennità si possono utilizzare solo i periodi che ancora non hanno dato luogo a erogazione di prestazioni a sostegno del reddito e che le settimane pagate saranno la metà di quelle lavorate".



"In parole più semplici, a chi lavora sei mesi finora era concessa un'indennità per gli altri sei, da adesso in poi ce l'avrà solo per tre. Questi lavoratori, la spina dorsale del turismo in Italia, sono persone qualificate, spesso donne con figli a carico, famiglie da mantenere, affitti da pagare; basano il loro reddito sul lavoro stagionale e sono riuscite ad ottenere, dopo anni di gavetta con contratti ancora più brevi, il tanto sospirato contratto di sei mesi che fino ad ora ha permesso loro di vivere in modo dignitoso.



"I loro redditi - afferma Toninelli - si aggirano intorno ai 15-16000 € e di colpo ne perderanno circa 2-3000. Vorrei che fosse ben chiaro, lo dico perchè so che molti lo pensano, che non si tratta di parassiti che vogliono vivere a spese dello Stato. Si tratta di persone che hanno la fortuna, ma da oggi è più sfortuna, di vivere in località turistiche che finita la stagione (massimo 6 mesi) si trasformano in posti semidesertici. Sportarsi per loro è spesso difficile per motivi legati alla famiglia. Questo provvedimento avrà come conseguenza, oltre al loro impoverimento, quello delle località in cui vivono e la perdita di professionalità del settore". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico