Multe, aumenti del 10% dal 2023: verbali più cari dal divieto di sosta alla guida con cellulare. Ecco perché

Multe, aumenti del 10% dal 2023: verbali più cari dal divieto di sosta alla guida con cellulare. Ecco perché
  Divieto di sosta? La multa sale da 42 a 46 euro. Al cellulare mentre guidi? Ecco un verbale che dagli attuali 165 sale fino...

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Divieto di sosta? La multa sale da 42 a 46 euro. Al cellulare mentre guidi? Ecco un verbale che dagli attuali 165 sale fino a 181 euro. Accesso e transito non autorizzato in ZTL? Favorisca 91 euro di sanzione rispetto alle attuali 83. Anche le multe dal prossimo anno saranno più care: del 10%, si prevede. Il motivo? L'adeguamento (automatico) delle sanzioni amministrative previsto ogni due anni dal Codice della Strada. Incremento legato all'inflazione.

 

 

Multe, perché cambiano gli importi

A monte di tutto c'è il cosiddetto indice FOI dipendente dall’inflazione nazionale. Rappresenta l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati calcolato dall’Istat (solitamente a metà dicembre) rispetto all’andamento del mese precedente. Al momento il trend è proprio quello che vede un incremento vicino al 10%, se si mettono a confronto i dati dell’agosto appena trascorso con il medesimo periodo del biennio 2020-2022.

 

L'appello per evitare l'aumento

Per cercare di evitare la stangata per gli automobilisti si è alzata la vace dell'Asaps, Associazione sostenitori Polstrada, che ha ricordato come l'ultimo incremento fu solo dello 0,2%, mentre stavolta l'aumento sarebbe notevole. «Premesso che siamo, come sempre, per il rispetto del Codice della Strada e per la legalità - ha detto il presidente Giordano Biserni - corre l’obbligo di ricordare come oggi, di fronte a una situazione economica veramente critica, post emergenza Covid, con una situazione terribile per gli aumenti di bollette e prezzi in generale, a causa del conflitto in Ucraina, si rischia che le multe rimangano grida manzoniane, perché questi aumenti esaspereranno gli automobilisti e non verranno mai pagate o solo in minima parte, come dimostrato dai cali di incassi del bilancio dello Stato e degli enti locali, in materia di riscossione volontaria. Si rischia il “default” stradale».

 

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Corriere Adriatico