Ascolta: <span >San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, nuovi soci in arrivo e business in espansione.
Cedat85 è una realtà che sta articolando le sue attività in Italia e in Europa attraverso un ventaglio di controllate con le quali cresce al punto da stimare la chiusura 2022 con ricavi per 10 milioni. Un risultato migliore (+15%) rispetto a 12 mesi fa, quando il gruppo ha sbalordito con l’aggiudicazione - in consorzio con la belga
Sdl e la francese
Bertin - dell’appalto da 1,5 milioni di euro per lo sviluppo del servizio di trascrizione e traduzione automatica in 24 lingue delle sedute dell’
Europarlamento, soffiato anche a
Microsoft. «Grande traguardo. Ma l’abbiamo considerato un punto di partenza», spiega il fondatore e amministratore di Cedat85,
Gianfranco Mazzoccoli. Che, infatti, sta già lanciando sul mercato la nuova applicazione: «E-rooms: aule multimediali dotate di intelligenza artificiale. Abbiamo integrato le basi multimediali di Bosch con l’intelligenza artificiale del nostro prodotto di punta,
Cabolo. Ne è scaturito un progetto esclusivo che, in fase sperimentale, abbiamo presentato in anteprima, davanti a 500 operatori economici internazionali, all’Ise di Barcellona. La potenza economica di Bosch e la creatività italiana, in questo caso del Sud, s’integrano perfettamente».
I PROGETTI
Cos’altro c’è in cantiere? «È come chiedere a un atleta che ha vinto una grande maratona a quale gara stia già pensando», replica Mazzoccoli, svelando la voglia di godersi l’exploit della sua creatura imprenditoriale, oggi attiva con 120 dipendenti distribuiti tra la sede pugliese (25) e quelle delle controllate Mediamonitor di Roma (70), Subitile Voice di Padova (5 in quota al gruppo) e Speech I di Londra (20), aperta nel 2019. Ulteriori assunzioni sono previste, oltre all’ingresso in società di una nuova azienda (abruzzese), sebbene la crisi energetica stia impattando più della pandemia: «Oggi quanto più sei dinamico, più spendi. Le quotazioni delle materie prime sono diventate provvisorie. “Quando consegneremo, vi diremo il prezzo finale”, ci dicono i fornitori, complicando la prospettiva. Ma continuiamo a guardare avanti con ottimismo», promette l’amministratore. D’altro canto, il gruppo si dice sempre più orientato a «considerare l’impresa come un’entità sociale attenta allo sviluppo equilibrato proprio e del territorio nel quale opera». Ragion per cui nel 2023 Cedat85 redigerà il primo bilancio di sostenibilità in ossequio ai Sustainable development goals dell’Onu. «Ecco - annuncia il manager - il nostro prossimo step».
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Corriere Adriatico