ROMA - Aveva previsto la crisi finanziaria del 2007, ora annuncia che il prossimo crack economico arriverà dalle banche italiane. Steve Eisman aveva intuito che...
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Ora è tornato a parlare di crisi economiche ma questa volta punta il dito verso l'Europa, nello specifico verso le banche italiane. L'attenzione è per gli Npl (Non performing loans), ovvero i crediti deteriorati, frutto di finanziamenti concessi dalle banche a famiglie e imprese finite male: le banche non li avrebbero svalutati del tutto ma li tengono in bilancio con un valore che si aggira tra il 45 e il 50% del valore all’origine. Il problema è che l'effettivo loro valore è del 20% e, secondo Eisman, se dovessero riconoscere il vero valore a questi credidi le banche stesse si ritroverebbero in breve tempo insolventi.
La previsione terrorizza, anche perché non ci si è ancora completamente ripresi dalla precedente crisi finanziaria, la speranza è che anche questa volta l'economista non abbia ragione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico