«I miei nonni erano mezzadri, sia da parte paterna che materna, coltivavano terreni tra Santa Maria Nuova e Filottrano. Sono cresciuto nei campi con loro, perché i...
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Una laurea in Scienze Agrarie del Territorio alla Politecnica, qualche esperienza lavorativa come agronomo e sempre la voglia di mettere in pratica, nei campi di famiglia, una sua particolare visione di agricoltura. Per farlo si è documentato, si è specializzato. Poi ha partecipato a un incontro che gli ha aperto un mondo: «Ero a una presentazione del progetto Arca e lì ho capito che si poteva fare davvero, in grande scala, quello che io, in piccolo, provavo a fare da solo - racconta -. Si parlava di rigenerazione dei suoli, coltivazioni bioconservative, recupero di pratiche agricole antiche unite alle tecnologie più innovative, rispetto della natura e dell’ambiente, creazione di filiere per valorizzare il territorio marchigiano e le sue eccellenze. Lì dentro c’era tutto quello in cui credevo, per cui avevo studiato e che avrei voluto fare nella vita». Tre anni fa Simone Tiberi è diventato il primo dipendente di Arca.
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Arca significa Agricoltura per la rigenerazione controllata dell’ambiente e nasce da un’idea di Bruno Garbini negli anni Ottanta, più che mai attuale oggi. Lo stesso Garbini, Enrico Loccioni e Giovanni Fileni - tre imprenditori accomunati dall’essere nati sopra una stalla e dall’essere figli della civiltà mezzadrile - hanno dato vita a Arca Srl Benefit. Le aziende fondatrici mettono le proprie competenze nel progetto, condividendo una visione che si ispira al modello - diffusissimo fino a qualche decennio fa - della casa colonica mezzadrile, il vero archetipo dell’economia circolare, in cui nulla va sprecato perché tutto torna nel ciclo produttivo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico