Equitalia: «21 milioni di italiani hanno debiti ma non possiamo riscuotere tutto»

Fisco, Equitalia: "21 milioni di italiani hanno debiti ma non possiamo riscuotere tutto"
Sono circa 21 milioni i contribuenti che hanno debiti con gli oltre 8mila enti creditori per cui Equitalia esercita la riscossione. La stima è stata ufficializzata...

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Sono circa 21 milioni i contribuenti che hanno debiti con gli oltre 8mila enti creditori per cui Equitalia esercita la riscossione. La stima è stata ufficializzata dall'ad della società pubblica di riscossione Ernesto Maria Ruffini in audizione in commissione Finanze alla Camera sottolineando che «il 53% ha accumulato pendenze che non superano i 1000 euro».


Nel biennio 2015-16 Equitalia ha riscosso quasi 17 miliardi (16.996,2 milioni), rispetto a un consuntivo del biennio precedente di circa 14,5 miliardi. È quanto emerso nel corso dell'audizione dell'ad di Equitalia Ernesto Maria Ruffini in commissione Finanze della Camera. Si tratta di una differenza positiva di circa 2,5 miliardi, il 16,85% in più.

RISCOSSIONE DIFFICILE Il 'magazzino', cioè i carichi residui da riscuotere affidati a Equitalia dal 2000 al 2016 «ammonta a 817 miliardi di euro» ma «la quota su cui azioni di recupero potranno ragionevolmente avere più efficacia» si ferma a «51,9 miliardi». Lo ha detto l'ad della società di riscossione Ernesto Maria Ruffini in audizione in commissione Finanze della Camera, spiegando che «oltre il 43% è difficilmente recuperabile». Ci sono infatti «147,4 miliardi dovuti da soggetti falliti, 85 da persone decedute e imprese cessate, 95 da nullatenenti». Per altri «30,4 miliardi la riscossione è sospesa per i provvedimenti di autotutela emessi da enti creditori o sentenze dell'autorità giudiziaria», ha proseguito poi Ruffini. Restano così 459,2 miliardi di cui oltre il 75%, 384,4 miliardi, si riferisce a contribuenti« rispetto ai quali Equitalia »ha già tentato invano in questi anni azioni di riscossione«. Altri 26,2 miliardi sono pagati a rate e »l'effettivo magazzino residuo« su cui agire »si riduce a 84,6 miliardi di cui circa 32,7 riferiti a posizioni non lavorabili per effetto delle norme a favore dei contribuenti«. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico