ROMA - Una sola riga. Poche parole che svelano decisamente poco. Eppure nell’inciso inserito da Matteo Renzi nel documento di consultazione pubblica sul provvedimento...
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IL PROGETTO
La Cassa depositi, rispetto ai tedeschi, è come se giocasse con le mani legate dietro la schiena. Per questo, una delle ipotesi sul tappeto, sarebbe quella di estendere la garanzia statale delle attività della società presieduta dall’ex ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini. Una garanzia che potrebbe non riguardare tuttavia tanto le attività di raccolta come la Kfw, ma soprattutto quelle di impiego per fare in modo che i soldi nella disponibilità della Cassa possano affluire più facilmente al sistema produttivo. La potenza di fuoco, del resto, è alta già soltanto attraverso la raccolta del risparmio postale, che nell’ultimo bilancio ha superato i 240 miliardi. Le piccole e medie imprese oggi vengono finanziare con una frazione di questi soldi attraverso la mediazione del canale bancario. Se i soldi che la Cassa fornisce agli istituti di credito fossero garantiti dallo Stato, non assorbirebbero capitale delle banche, perché queste ultime non dovrebbero fare accantonamenti per il rischio avendo, appunto, la garanzia pubblica. Questo faciliterebbe la richiesta di fondi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico