La Corte dei Conti alla Rai Basta sprechi anche per Sanremo

La Corte dei Conti alla Rai Basta sprechi anche per Sanremo
ROMA (Teleborsa) - La Corte dei Conti bacchetta la Rai, per non esser riuscita a ridurre sufficientemente i costi di produzione, soprattutto per alcuni eventi speciali, come il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROMA (Teleborsa) - La Corte dei Conti bacchetta la Rai, per non esser riuscita a ridurre sufficientemente i costi di produzione, soprattutto per alcuni eventi speciali, come il Festival di Sanremo. Il bilancio 2011 è risultato sostanzialmente positivo, ma il giudice amministrativo ha lanciato un monito alla società per non aver “ancora perfezionato un rigoroso piano di razionalizzazione e contenimento dei costi”. Il 2011 ha chiuso con un utile di 39,3 milioni, ma l'anno seguente ha incassato una maxi perdita di 245,7 milioni. Tutto frutto di uno sbilanciamento fra ricavi e costi di produzione, pari a 23,3 milioni nel 2011 ed a 215 milioni nel 2012. Dal lato dei ricavi, l'entrata da canone ha rappresentato circa il 60% delle entrate, ma resta fortemente compromessa dal fenomeno dell'evasione stimata in circa il 27%. Per quanto riguarda i costi, la marginale riduzione del 2011 è stata neutralizzata da un nuovo aumento nel 2012, anche a causa degli accantonamenti (62 milioni) per il piano di esodo agevolato del personale. E' però sul fronte dei costi di produzione (Sanremo e fiction) che la Corte dei Conti affonda sulla RAI, sottolineando la necessità di una riduzione ed un taglio degli eventi e produzioni non necessarie. La Corte sottolinea infatti che sinora “è mancata una manovra che potesse consentire di contrastare il sensibile calo dei ricavi, riducendo drasticamente e razionalmente i costi della gestione”. Per il futuro? Il giudice chiede anche alla RAI più austerity, mediante la riduzione di sprechi e inefficienze e attraverso l'internalizzazione di alcune attività
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico